Molise regione gialla, ma aumenta rischio epidemia non controllata

L'emergenza Coronavirus ven 15 gennaio 2021
Attualità di La Redazione
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Corso Nazionale, Termoli ©TermoliOnLine
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L'intervista al Governatore Donato Toma su TeleRegione

ROMA-MOLISE. L’Istituto superiore di sanità divide a metà le regioni nell’attuale rischio epidemiologico: in alto e moderato. Ma la notizia più preoccupante è che aumenta nel nostro Paese il rischio di 'epidemia non controllata', 'peggiora' la situazione generale, mentre l'Rt nazionale, in aumento ormai da 5 settimana, torna a quota 1.09.

Dalla bozza del monitoraggio settimanale ministero della Salute-Iss, undici Regioni e Province autonome sono a rischio alto (contro 12 della scorsa settimana), 10 a rischio moderato (di cui 4 in probabile peggioramento nelle prossime settimane) e nessuna a rischio basso.

Inoltre le terapie intensive sono ancora sopra la soglia del 30%.

È tra l’altro impossibile ripristinare il tracciamento, l'indicazione è di mantenere le misure di mitigazione del virus per non rischiare un nuovo aumento rapido dei casi. Arriva anche la notizia che il laboratorio americano della Pfizer avverte che "dalla prossima settimana" ci sarà un calo nelle consegne di vaccini anti Covid in Europa in attesa di migliorare le proprie capacità di produzione.

Intanto nove Regioni passano in area arancione: sono le Regioni Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D'Aosta. Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. Lo prevede la nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà nelle prossime ore e che andrà in vigore a partire da domenica 17 gennaio.
Restano in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto. E' quanto prevede l'ordinanza che il Ministro della salute Roberto Speranza firmera' a breve e che entrera' in vigore domenica 17 gennaio.

Tre Regioni vanno in area rossa: sono la provincia autonoma di Bolzano, Lombardia e Sicilia. Da quanto si apprende dal Ministero della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà nelle prossime ore una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire da domenica 17 gennaio.

La bozza del report di monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e del ministero della Salute sull'andamento dell'epidemia di Covid-19 in Italia speiga che "Sono 12 le Regioni e Province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e aree mediche sopra la soglia critica (era 13 la settimana precedente).

"Nonostante stiano aumentando i contagi in tutta Italia", in Emilia-Romagna "rimarremo, credo, quasi certamente arancioni. Penso che parecchie regioni si aggiungeranno alle cinque che erano Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Sicilia e Calabria. Se ne aggiungeranno, penso, parecchie altre e forse qualcuna, auguro ovviamente di no, potrebbe persino diventare rossa". Lo ha detto, intervenendo alla trasmissione 'L'aria che tira' su La 7, il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.

"Il ministro Speranza mi ha appena comunicato che la Regione Abruzzo - spiega il Presidente Marsilio - sarà arancione, come gran parte del territorio nazionale. Nonostante la Cabina di regia abbia registrato impatto basso, probabilità moderata, nessuna allerta, livello di rischio complessivo moderato, purtroppo l'indice RT a 1,12, praticamente allineato alla media nazionale, porta l'Abruzzo in arancione a partire da domenica. Purtroppo la nuova soglia più restrittiva recentemente approvata dal Governo produce questo risultato". Lo rende noto il presidente della Regione, Marco Marsilio, che aggiunge: "Torneranno quindi a chiudere bar e ristoranti, che potranno tornare a fare solo asporto. I bar con la nuova ulteriore limitazione fino alle ore 18. Per le scuole nessun cambiamento: continueranno a fare la didattica a distanza al 50% come avviene già da lunedì. Rinnovo con ancora maggior vigore la richiesta al Governo di fare presto con gli indennizzi, altrimenti queste nuove restrizioni rischiano di trasformarsi in una mazzata mortale per interi settori. Stesso discorso per la filiera del turismo invernale- conclude- colpito dallo spostamento al 15 febbraio della riapertura, cosa che per molti impianti vuol dire di fatto aver perso l'intera stagione o quasi".

Marche in zona arancione almeno per due settimane. La notizia, che era nell'aria da ieri, e' stata annunciata dal Presidente Francesco Acquaroli. "Mi dispiace dovervi comunicare che da domenica saremo in zona arancione e lo resteremo per almeno due settimane- scrive nella sua pagina Facebook- Temo che anche la terza sia da mettere in preventivo ma attendiamo l'evolversi delle cose. La situazione è praticamente simile alla scorsa settimana, anzi i rilevamenti della settimana in corso sono in miglioramento, ma così è stabilito nel nuovo Dpcm". Il presidente della Regione non nasconde una certa amarezza nell'apprendere una decisione che a suo dire risulta essere eccessiva. "Va bene essere prudenti, per questo anche noi avevamo deciso di rinviare l'apertura delle scuole superiori in presenza, infatti già la zona gialla prevede diverse restrizioni- conclude Acquaroli- Tornare in zona arancione, con un Rt ormai stabilmente sotto a un da un mese e mezzo, mi sembra un provvedimento eccessivo più che una scelta precauzionale. Sono amareggiato e dispiaciuto e continuerò a fare di tutto affinché' il Governo comprenda le nostre richieste e modifichi il Dpcm ma le norme vanno sempre rispettate".

"Siamo in zona gialla, ma sarebbe un suicidio per la Campania immaginare che siamo di fronte al rompete le righe. Non è una situazione in cui possiamo consentirci di fare la ricreazione", ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca in un diretta Facebook. "Non dobbiamo esaltarci per il fatto che la Campania resta in zona gialla - ha proseguito - ma dobbiamo essere ancora più preoccupati". Il governo "continua con le zone e i provvedimenti parziali, e' una linea sbagliata, servirebbe - ha suggerito il governatore - un provvedimento unico in tutta Italia, salvo che per le regioni da mettere in zona rossa. Si vorrebbero poi introdurre pure le zone bianche, con questi chiari di luna mi sembrerebbe del tutto irresponsabile".
"Ho chiesto al ministro Speranza di fare ulteriori controlli sui dati aggiornati", scrive su Facebook il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. "Sono contrario alla zona rossa per la Lombardia. Limitazioni troppo restrittive rispetto all'andamento epidemiologico di questi ultimi giorni. ".

"Credo proprio che resteremo in zona arancione". Lo ha detto ai giornalisti il presidente del Veneto Luca Zaia. "A noi è stata assegnata la zona arancione anche se abbiamo un Rt inferiore a 1, per il tasso di ospedalizzazione, che è comunque il sesto a livello nazionale. Mediamente, secondo il protocollo la zona di rischio dura due-tre settimane, cercheremo di capire oggi all'ordinanza del ministro cosa ne esce", ha concluso.

La Toscana va verso la zona gialla anche per la settimana in arrivo, 'salvata' da tre decimali che permettono di evitare maggiori restrizioni. "A dispetto dei gufi, seppure per pochi decimali, resteremo in zona gialla", commenta il presidente regionale Eugenio Giani. Gli indicatori epidemiologici regionali, infatti, sono peggiorati, ma nella bozza del monitoraggio in mano all'Istituto Superiore di Sanita' l'Rt della Toscana si ferma a 0.97, di poco sotto la soglia dell'arancione fissato a 1. L’ufficialità da parte della cabina di regia è attesa in giornata. "Anche per questo fine settimana a Firenze potremo far tesoro della zona gialla", esulta il primo cittadino del capoluogo regionale Dario Nardella sui social invitando però i cittadini a non lasciarsi andare: "E' fondamentale mantenere comportamenti prudenti perché' il contagio è ancora presente in modo rilevante nel nostro territorio. Non abbassiamo la guardia". Sui parametri determinanti per il passaggio di colore, come ospedali e contagi ogni 100.000 abitanti, la Regione non mostra dati preoccupanti (posti letto Covid occupati al 15%, terapie intensive al 25%, 70 contagi ogni 100 mila residenti) ma rischia, se la tendenza rimane costante, di scivolare in zona arancione dalla settimana successiva.
"Da domenica, la Liguria passerà in zona arancione, come mi ha appena comunicato il ministro Speranza. Il nostro Rt è pari a 1,15 quindi, in base alle regole del nuovo Dpcm, la nostra regione come molte altre in Italia, si colloca in questa fascia. È bene sottolineare però che i dati si riferiscono a due settimane fa e quelli attuali sono già in miglioramento". Lo scrive in un post su Facebook il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. "Abbiamo deciso, consultandoci con la nostra task force sanitaria, di andare avanti con la didattica a distanza per le scuole superiori ancora per una settimana, proprio per mantenere questi parametri in calo- prosegue- comprendiamo l'esigenza dei ragazzi che vogliono tornare in aula, ma crediamo sia giusto che ciò avvenga agendo con prudenza e sicurezza. E lo decidiamo a prescindere dal Tar che sta sospendendo nelle altre regioni le ordinanze di chiusura, frutto di una interpretazione delle competenze che andrebbe chiarita al più presto dal governo per evitare di aggiungere ulteriore confusione a una situazione già complicata". Il Presidente ricorda che "con l'entrata in zona arancione, bar e ristoranti dovranno chiudere anche a pranzo, ma potranno andare avanti con il servizio d'asporto e le consegne a domicilio, anche se per i bar il take-away sarà consentito solo fino alle 18. Una decisione che penalizzerà ulteriormente le nostre attività per cui, ci auguriamo, arrivino da parte del governo risposte rapide sui ristori, che devono essere adeguati e immediati". Infine, un appello ai liguri: "Nei prossimi giorni, serve ancora tenere alta l'attenzione, non solo per salvaguardare la salute di tutti noi, ma anche per rispetto delle tante persone che stanno facendo maggiori sacrifici dal punto di vista lavorativo. Seguiamo le regole e impegniamoci tutti affinché' i nostri dati possano migliorare ulteriormente per permetterci così di tornare al più presto alla normalità". (Fonte: Regioni.it)

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