Assessorati alla Gentilezza, in Molise c'è ancora molto da fare

L'osservatorio ven 29 gennaio 2021
Attualità di Claudio de Luca
3min
«La gentilezza, un filo che unisce» ©Termolionline.it
«La gentilezza, un filo che unisce» ©Termolionline.it

TERMOLI. Nel novembre del 2019 il Comune di Termoli annunciò la volontà di voler assegnare anche la delega alla Gentilezza, dopo aver preso parte a un evento a tema nella giornata ad hoc.

Pochi mesi dopo è scoppiata la pandemia e molte cose sono state dilatate nei tempi. Oggi focalizziamo questa iniziativa, che secondo un recente report, vede 112 assessori in Italia, ma allo stato decreti di nomina alla mano, nemmeno uno formalizzato in Molise.

A inventare gli assessori alla Gentilezza è stata l'associazione "Cor et Amor”, che, ispirandosi al progetto nazionale di Costruiamo Gentilezza, vuole realizzare nei Comuni un percorso di trasformazione sociale e di impegno condiviso per la creazione di nuove relazioni che favoriscano lo sviluppo di pratiche costruttive condivise, coinvolgendo istituzioni e cittadini in un’organizzazione partecipativa. Acquisiscono il titolo i consiglieri, gli assessori ed i vice-Sindaci che abbiano ricevuto una delega ‘ad hoc’ dal primo cittadino (con atto pubblico). Il percorso è accompagnato da una attività di condivisione e di scambio di buone pratiche e di prassi gentili che nascono dal confronto all'interno della rete dei Comuni iscritti. L'attività degli assessorati alla gentilezza è realizzata in collaborazione con le organizzazioni territoriali, le associazioni e la società civile. Di questi assessorati ne esistono 112. Da Battipaglia a Gressoney, da Binasco a Nepi, è tutto un fiorire di politici di garbo. Ma, a leggere le deleghe assegnate, viene il dubbio che sia un modo per gli altri di venire meno ai propri doveri.

Eppure la gentilezza è sempre auspicabile e benefica. Della Casa ha lasciato scritto: “I piacevoli modi e gentili hanno forza di eccitare la benivolenza di coloro co’ quali noi viviamo”. Naturalmente nei Comuni molisani non ve n’è traccia; ma, in quello di Salerano Canavese, gli amministratori devono essere particolarmente forbiti o i cittadini soprattutto scostumati, dato che di assessori alla gentilezza ne vanta addirittura due. Naturalmente preoccupa che le buone maniere siano conseguentemente tenute in spregio nei restanti 7.800 enti locali territoriali. Ma un po’ non dispiace ove si pensi che, istituendo un assessorato apposito, si rischia di far fare alla gentilezza la fine del Piano regolatore o del Servizio di Nettezza urbana: una seccatura che abbiamo fra i piedi solo perché in qualche modo ne urge il disbrigo.

Laddove sia presente, l’assessorato alla gentilezza sconcerta per le deleghe. Secondo le regole, l’addetto deve occuparsi di buona educazione e di rispetto (quasi che gli altri amministratori possano, di contro, mandare a quel paese i passanti) ma anche “prendersi cura di chi soffra (i malati o le persone sole) o sia in difficoltà (chi ha perso il lavoro, disabili, anziani, genitori separati con figli). Ma non dovrebbe prendersene cura la politica intesa come istituzione? Non è stata creata proprio a questo scopo, fosse anche amministrata da screanzati e da cozzaloni? In effetti, se la gentilezza è sempre un bene, l’assessorato specifico rischia di trasformare i doveri della politica in un favore fatto ai cittadini per buona educazione. Il Sindaco che ha istituito l'innovativo assessorato è stato il civico Alberto Rostagno che, nel Comune di Rivarolo Canavese (TO), ha nominato il primo responsabile alla gentilezza in Italia. “La gentilezza è un modo di essere, non solo esteriore, ma anche interiore.

È la capacita – ha precisato - di farsi carico delle difficoltà degli altri con un sentimento di vicinanza e di partecipazione verso gli altri. Un animo gentile vede il bisogno di solidarietà in altrui, scorge i timori e le preoccupazioni cercando di aiutarlo. Perciò un assessorato ‘ad hoc’ può contribuire a dare risposte al bisogno di sensibilizzare i cittadini a comportamenti positivi e prendersi cura delle persone che soffrono, di quelle sole, malate, che hanno i propri cari lontani, delle persone disabili, dei genitori separati con figli. Serve ad accrescere lo spirito di comunità, oltre che a coinvolgere le associazioni ed i cittadini in iniziative di cittadinanza attiva”.

L'ultimo a nominare un assessore alla gentilezza è stato il Comune di Bagno a Ripoli (FI). Il Sindaco Pd Francesco Casini ha introdotto la nuova delega definendola “una ratifica formale di ciò che nei fatti avviene già da tempo, con un coinvolgimento in prima persona del sindaco nella gestione dell'emergenza sanitaria connessa al Covid, motivata dalla necessità di interventi ancora più veloci ed incisivi per fronteggiare la pandemia. La delega avrà un ruolo-chiave per valorizzare e per promuovere iniziative di collettività e lo spirito di comunità nel rispetto dei beni comuni”.

Claudio de Luca

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