L'ultimo saluto a Carminuccio D'Angelo: «Hai fatto ride sta città. Buon viaggio capo Ultrà»

L'omaggio sab 20 febbraio 2021
Attualità di Michele Trombetta
1min
L'ultimo saluto a Carminuccio D'Angelo ©Termolionline
L'ultimo saluto a Carminuccio D'Angelo ©Termolionline
L'ultimo saluto a Carminuccio D'Angelo

TERMOLI. “Termoli non può vivere senza di te… RIP Carminuccio”, questo uno dei tanti striscioni esposto come fosse la curva del vicino stadio Cannarsa dedicati a ‘U Pillitre, Carmine D’Angelo.

Stamani, nel piazzale del cimitero, in tanti sono giunti per dare l’estremo saluto alla salma del 62enne imprenditore e icona del mondo calcistico locale, scomparso due giorni fa, a causa del Covid.

Una partecipazione contingentata, viste le restrizioni in vigore.

Tu eri un figlio di questa città che ti ha amato, qualche volta magari non ha capito qualche tua scelta, ma tu eri il fiero rappresentante della termolesità tipica, era difficile non voler bene ad uno come te.

Breve cerimonia funebre, per le norme anti-Covid, partecipanti distanziati e con le mascherine, hanno voluto stringersi al dolore della moglie Isabella e dei figli Fabio e Veronica.

Un copri-bara di rose rigorosamente giallorosse, i colori del suo cuore calcistico locale, sciarpe delle sue squadre amate alla follia, l'U. S. Termoli, il Milan e il Petacciato.

Anche gli Ultrà, il movimento dei tifosi più caldo che lui stesso creò anni fa, sono arrivati con uno striscione che raccoglieva il senso dello spirito di Carminuccio: «Hai fatto ride sta città. Buon viaggio capo Ultrà».

A celebrare il breve rito religioso funebre il parroco della chiesa del Crocifisso, don Elio Moretti, le sue parole "Carmine era una persona che dava buonumore, ecco io spero che questo suo buonumore questa sua gioia rifiorisca presso Dio. Quando siamo usciti dal ventre della mamma cosa abbiamo fatto per prima cosa? Piangere, in questi ultimi tempi ho dovuto assistere a molte persone che hanno lasciato questa vita terrena, e mentre stavano spirando, mi è capitato di vedere scendere dai loro occhi una lacrima, cosi come quando siamo spinti fuori dal ventre materno, piangiamo, anche quando siamo spinti fuori dal ventre di madre terra lo facciamo piangendo.

Oggi piangiamo questo nostro marito, papà, e amico Carmine e affidiamo questo dolore al Signore e che possa così portare come dicevo la sua gioia anche in cielo".

Dopo la benedizione del parroco è partito l'inno del Termoli calcio di Gino De Gregorio e gli ultrà che gridavano verso il cielo "Carminuccio sempre con noi", e il feretro questa volta avviato lungo le verdi praterie.

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