Emergenza Covid, adesioni dalla città al comitato nazionale Cure domiciliari

L'associazione dom 21 febbraio 2021
Attualità di La Redazione
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Il simbolo del Comitato Cure domiciliari ©Termolionline
Il simbolo del Comitato Cure domiciliari ©Termolionline

TERMOLI. Secondo molti la vera svolta della gestione sanitaria Covid si avrebbe con cure domiciliari adeguate, l’ha fatto capire pure il neo premier Mario Draghi.

E’ nato un comitato nazionale ad hoc, che si sta radicando sul territorio. Un termolese ce ne ha parlato, Vincenzo Di Meo, ha preso parte all’incontro di Pescara, del 14 febbraio scorso. Come è nato il comitato?

Un comitato di medici nato per fornire supporto ai cittadini durante l’emergenza Covid-19, per scambiarsi informazioni cliniche e mettere a punto un protocollo di cure domiciliare in assenza di direttive specifiche. A far nascere quello che oggi è una realtà concreta è stato l’avvocato Erich Grimaldi del Foro di Napoli, che il 14 marzo 2020 ha creato il gruppo Facebook #esercitobianco a sostegno di medici ed infermieri.

Dopo essersi confrontato in diretta con gli operatori sanitari, Grimaldi ha compreso l’esigenza di creare un dialogo tra la medicina territoriale di tutte le regioni italiane e il 19 aprile 2020 ha aperto secondo gruppo Facebook denominato #terapiadomiciliarecovid19 in ogni regione, con importanti confronti tra i medici dei territori sulle terapie domiciliari precoci per la cura del paziente Covid. Un utilizzo finalmente intelligente di uno degli strumenti virtuali più noti al mondo.

Grazie ai gruppi, i medici di ogni regione hanno attivato un dialogo costante con quelli di altre, condividendo importanti scelte terapeutiche che, in assenza di determine regionali che si adeguassero ai protocolli AIFA del 17 marzo 2020, permettessero l’utilizzo di farmaci, comunque, in modalità off label. Tramite questa rete il legale ha messo in contatto il prof. Luigi Cavanna di Piacenza, il prof. Luigi Garavelli di Novara, il prof. Claudio Puoti di Roma, nonché con il dott. Andrea Mangiagalli di Milano, in rappresentanza dei 150 “Medici in prima linea” della Lombardia, nonché con il dott. Riccardo Szumski di Santa Lucia di Piave (Treviso), e tanti altri medici di altre regioni, come Campania, Marche, Toscana, Sicilia, Puglia, ecc. In collaborazione con la collega Valentina Piraino del Foro di Roma, Erich Grimaldi ha impugnato una determina della regione Lazio che ha limitato la libertà prescrittiva dei Medici di medicina generale, subordinando la prescrizione dei farmaci all’esito positivo del tampone, spesso tardivo o falso negativo, impedendo la possibilità di somministrare farmaci ai primi sintomi.

Il 30 aprile 2020, Grimaldi ha inviato, senza alcun riscontro, una diffida al Presidente del Consiglio, nonché al Ministero della Salute ed a tutte le regioni, affinché si perfezionasse un protocollo univoco nazionale per le cure tempestive domiciliari per il Covid. Gli avvocati Grimaldi e Piraino, poi, nel mese di luglio 2020, dopo aver inviato, su impulso di circa 140 medici, un’istanza d’accesso agli atti ad AIFA con riferimento al provvedimento del 26 maggio 2020 che sospendeva la sperimentazione dell’idrossiclorochina al di fuori degli studi clinici, hanno depositato un ricorso al TAR Lazio, con relative istanze cautelari, per ottenere una riabilitazione di questo farmaco utilizzato durante la prima ondata. Nelle more, l’avvocato Erich Grimaldi, incrementando i confronti sulle cure con altri Stati, ha contattato e attivato scambi con diversi medici di Rio de Janeiro e con l’epidemiologo americano Harvey Risch.

Il gruppo Facebook #terapiadomiciliarecovid19, sostenuto da centinaia di medici di ogni regione, dopo aver aiutato tanti pazienti durante la prima ondata, è diventato un supporto fondamentale nel corso della seconda ondata, per il supporto ai pazienti in difficoltà, sia con i consigli dei tanti medici presenti che con il supporto legale dell’avv. Erich Grimaldi a favore dei cittadini nei confronti delle aziende sanitarie locali e dei dipartimenti regionali. Nel novembre 2020 gli avvocati Grimaldi e Piraino hanno fondato il Comitato Cure Domiciliari Covid per rendere collettiva la battaglia per ottenere una cura domiciliare tempestiva per tutti i cittadini, senza discriminazioni territoriali, nonché la tutela del diritto alle cure senza alcuna limitazione nell’epidemia in corso, anche attraverso l’implementazione delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) in ogni regione, in numero adeguato alle esigenze territoriali.

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