Sanità molisana: «Chi comanda la barca? Serve guida e programmazione»
Termoli L'ultimo anno è stato turbolento per la sanità molisana, messa in ginocchio dalla pandemia. L'emergenza ha evidenziato le crepe più nascoste e, per il patologo clinico Totaro, non è chiaro «chi comanda la barca».
TERMOLI. «Ospedali Covid, no-Covid, NAS, Ispettori ministeriali, torri, percorsi covid-no covid, casa della salute di Larino, Neuromed-Salcito, Cattolica, tende, container e strutture sanitarie attrezzate. Questa è sanità?». A porre gli interrogativi è il patologo clinico e dipendente Asrem Giancarlo Totaro.
«Una regione che da oltre 10 anni è senza un assessore alla sanità, ultimo l'ex presidente della corte di appello di Campobasso dott. Passarelli.
Adesso una struttura attrezzata al San Timoteo con l'apporto della Protezione Civile.
Tutto e solo in emergenza, da un anno, ogni giorno si va a letto con un provvedimento ed il giorno dopo porta frutti diversi. A nanna con Larino centro Covid e ci si sveglia con la Neuromed che supporta con propri mezzi la Cattolica in emergenza ed a Termoli dovrebbe arrivare (forse) una "struttura" esterna, anche se non sembra che il IV piano del San Timoteo, dopo lo "sfratto" della urologia, sia entrato in attività.
E va bene l'emergenza, ma è ora di porre fine a questa continua improvvisazione e mettere nero su bianco quale futuro si vuole per gli ospedali molisani e soprattutto come si intende affrontare la lotta al Coronavirus in modo organico ed organizzato.
Si sta rasentando la schizofrenia pura.
Però la prima cosa da fare in assoluto è quello di capire chi realmente deve disporre e chi esegue le disposizioni: il presidente, il commissario alla sanità, i direttori Asrem?
Proviamo a pensare ai trascorsi dell'ultimo anno e ci si accorge che la risposta non è scontata.
Chi comanda veramente la barca della sanità molisana in questo mare in tempesta?»