Commissione sicurezza Fca, Usb: «Non ci convince affatto quanto è stato deciso»

Emergenza coronavirus dom 28 febbraio 2021
Attualità di La Redazione
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La conferenza stampa Usb ©Termolionline.it
La conferenza stampa Usb ©Termolionline.it

TERMOLI. Dopo i contagi emersi nell’ultima settimana tra gli operai Fca, 13, arriva la nota dell’Usb, ovviamente polemica: «Aspettavamo tutti speranzosi la Commissione di Sicurezza di martedì 22 febbraio. L’aspettavamo tutti, e non soltanto noi Lavoratrici e Lavoratori della Fiat di Termoli, ma probabilmente tutto il Molise, che ne avrebbe giovato in termini di riduzione del contagio complessivo. L’aspettavamo tutti perché, da settimane, giorno dopo giorno, fuori, ma soprattutto dentro lo Stabilimento, abbiamo visto aumentare a dismisura il numero di amici, colleghi e conoscenti che si ammalavano. Intere squadre decimate. Accanto a noi. L’aspettavamo con ansia perché, nelle stesse settimane, abbiamo visto salire i livelli di allarme per la carenza di posti letto negli ospedali, fino ad essere costretti a ricorrere all’intervento dell’esercito a supporto della Sanità di tutta la Regione! L’aspettavamo proprio tutti! Ed invece, “la montagna ha partorito il topolino!”. Infatti, il verbale di quel giorno recita così: “Visto il peggiorare della situazione epidemiologica”… “si provvede come l’anno scorso al ripristino del servizio mensa a fine turno”… “e alla sospensione dell’utilizzo degli spogliatoi”.

Tutto qui?! E cosa c’entra col Covid?! Per noi significa soltanto che: dovremo mangiare tutti in un unico turno, con conseguenti accorpamenti; una buona percentuale di noi, proprio per questo, rinuncerà alla refezione; porteremo gli abiti sporchi di fabbrica, dentro i mezzi pubblici e privati, in barba ai contagi; per molti pendolari dovranno trascorrere anche oltre le 12 ore dalla partenza, prima di poter mangiare; anche se a qualcuno l’uscita anticipata può fare comodo, dobbiamo tenere conto sia dei pendolari, sia della necessità per tutti, della pausa lunga in mezzo al turno, soprattutto sulla catena di montaggio, affinché non si determinino ulteriori danni allo scheletro delle persone che ci lavorano; in ultimo, ma non ultimo, il servizio mensa finirà ovviamente ridimensionato, lasciando a casa tanti nostri colleghi che ci lavorano! Alla lunga forse lo perderemo definitivamente, con una facilità che non corrisponderebbe al sacrificio di chi, un tempo, ce lo aveva conquistato con la lotta. Invece, chi ci guadagna da questo insulso provvedimento, non siamo noi, ma la Fiat, che dal “giochetto” ottiene un gran bel risparmio. Noi dell’Usb, rivendichiamo con forza la battaglia sostenuta l’anno scorso per lo stesso motivo: far riaprire la mensa. L’unica chiusura di cui rimaniamo fermamente convinti, è quella totale dello Stabilimento, almeno fino a quando l’emergenza molisana sarà rientrata! Quale assurdo principio può aver condotto i partecipanti a quella riunione, a concludere che il virus possa contrarsi mentre si mangia, e non mentre si lavora spalla a spalla sulla catena di montaggio!? Come avete Voi lì presenti, potuto valutare opportuno che si continuasse a viaggiare sui pullman ogni giorno, avanti e indietro oltre Regione?! Con quale coscienza ci chiedete di tornare a casa dai nostri cari, segregati, al contrario, nelle strettissime restrizioni della zona rossa?! Noi dell’Usb non possiamo dirci delusi dall’esito della riunione, perché deluso può essere soltanto chi spera! Per noi invece,nessuna meraviglia! Tant’è che abbiamo minacciato fin da subito lo sciopero. Ma un piccolo dubbio l’avevamo nutrito.

Eh già! L’avevamo nutrito perché, bollettino dopo bollettino, dall’inizio del mese gli stessi Sindacatidichiaravano esplicitamente coi numeri, l’aumento dei contagi e l’aggravarsi della situazione. Tutto ci lasciava dedurre che ne sarebbe ovviamente conseguita la decisione di chiudere, almeno temporaneamente, lo Stabilimento Termolese. Quindi, la triste deduzione è che, la percentuale di contagi ed eventuali morti che possono derivare dal tenere aperta la nostra grande fabbrica, è una spesa che, i Sindacati che avete permesso che stiano in carica, il Governo e gli Industriali, hanno deciso di far sostenere al Molise. Di far sostenere personalmente ad ognuno di noi. Non è accettabile, e non può essere l’unica alternativa ad ammalarsi, quella di ricorrere allo sciopero! Perché toglierebbe centinaia di euroalle Lavoratrici e ai Lavoratori. Un ulteriore sacrificio che si aggiunge alla già intollerabile e drammatica situazione. Non è accettabile soprattutto quando lo Stato, attraverso un decreto, ha messo a disposizione dei fondi proprio per queste situazioni. La cassa Covid deve essere richiesta per noi Lavoratori all’Inps, dai Sindacati in carica e dall’Azienda. Ma gli ammortizzatori sociali, sono per Noi, o per Loro?!

Perché a noi pare che invece, gli ammortizzatori sociali, vengano richiesti rispondendo a criteri che sembrano tenere conto, di quale dei nostri prodotti sia più o meno richiesto sui mercati; e non seguendo l’andamento dei contagi! Ma noi siamo stanchi! Ed oltre a mantenere lo stato d’agitazione con l’intenzione di ricorrere allo sciopero se necessario, siamo determinati a denunciare con i Lavoratori, i comportamenti interni inaccettabili: parliamo della qualità delle mascherine; parliamo delle distanze ravvicinate sulla linea;parliamo degli spostamenti strategici, e dei continui favoritismi e ricatti;parliamo della mancanza da parte dell’Azienda, di una vera informativa per tutelare noi stessi e le nostre famiglie, in quanto spesso non ha informato chi aveva lavorato a stretto contatto con colleghi positivi; parliamo dei bagni chiusi, angusti e addirittura sotterranei;parliamo del termo-scanner, che pensiamo non essere una contromisura efficace al problema, ma che pensiamo anche essere addirittura spento; pensiamo al fatto che, nonostante ci siano ancora qualche centinaio di persone a casa in cassa integrazione, in queste settimane si chiede addirittura lo straordinario! Che il padrone curi i propri interessi, è del tutto normale. Ma i Sindacati dovrebbero curare gli interessi di tutti Lavoratori. Chi versa le quote ai Sindacalisti e poi viene bistrattato così, non è saggio. Chi non le versa a nessuno, può prendersela solo con se stesso, perché ha deciso di difendersi da solo.

E contro il Padrone, da soli, si muore! Ps: scusate, ma la sintesi non può essere il dono di chi cerca di raccontare tutto quello che gli altri non dicono!»

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