Tamponi negativi e positivi nel ricovero, un infermiere: "l'odissea di mia suocera"

TERMOLI. Si parla tanto di test antigenici, ma qual è il grado di affidabilità dei tamponi molecolari? Un operatore sanitario, Giampaolo Oddis, mette nero su bianco quella che è stata la sua esperienza diretta, vissuta e subita in famiglia. «In conseguenza ad un ricovero urgente di mia suocera Rosa Nuozzi affetta da una grave anemia in paziente affetta da oltre 4 anni di L.L.C. (Leucemia Linfatica Cronica) costantemente seguita presso il Centro trasfusionale di Termoli.

Alla suocera a causa del “Brusco abbassamento del valore di Hb (emoglobina) è stato necessario il ricovero, durante il quale le sono stati espletati 3 (tre) tamponi Covid-19, dei quali 2 hanno dato esito negativo (primo e terzo) ed il secondo con esito positivo. Premetto che la suocera aveva 88 anni e con patologia di demenza senile per cui era costantemente seguita esclusivamente dal sottoscritto, mia moglie (che siamo entrambi infermieri presso il San Timoteo entrambi risultati negativi ai tamponi) e dalla nostra badante risultata anch’essa negativa. La domanda da fare alla nostra ormai “scellerata Azienda Sanitaria” è la seguente: siamo sicuri che i tamponi vengono esaminati correttamente? Siamo altrettanto sicuri che il personale preposto sia capace di eseguire correttamente gli esamidei tamponi Covid?

Io francamente ho delle forte perplessità al riguardo. Comunque in riferimento a questo episodio, l’improvvisa morte di mia suocera avvenuta dopo solo 20ore dal ricovero ha permesso di poterle dare una degna funzione funebre e altrettanta sepoltura, perché se fosse morta dopo aver ricevuto il falsificato referto positivo del tampone Covid, la salma sarebbe stata trattata indegnamente chiusa dentro un sacco. A mio avviso questi tamponi incerti fanno solo aumentare la percentuale falsata».