Poco pesce al mercato ittico, il grido d’aiuto di due commercianti termolesi
TERMOLI. Luciano Germinario e Alberto Del Cinque (intervistati da Michele Trombetta) sono due commercianti ittici termolesi, si sono rivolti alla nostra testata Termolionline per denunciare a gran voce il loro personale dramma.
Titolari di due box al mercato ittico di via Montecarlo, Luciano e Alberto chiedono aiuto all’Amministrazione comunale, affinché intervenga per sciogliere questo nodo gordiano, relativo alla vendita del pesce.
Alberto, nel suo intervento, espone le problematiche relative al suo lavoro: in primis, l’approvvigionamento del prodotto ittico, poiché già appaltato da commercianti provenienti da altre Regioni. Lamentandosi, quindi, che pur avendo un mercato ittico comunale, in questo entra davvero poca merce. Un problema, come sottolinea Alberto, già latente nel tessuto termolese. Infatti, quale sarebbe questo problema? In poche parole: i cittadini termolesi non hanno la possibilità di comprare e mangiare pesce fresco, accontentandosi di prodotti importati e surgelati.
Alberto chiede all’Amministrazione comunale di farsi carico del problema, almeno per bilanciare in minima parte gli interessi contrapposti tra i commercianti termolesi e quelli provenienti da fuori Regione, già appaltatori del prodotto pescato.
Luciano, invece, sostiene che le Amministrazioni comunali - e parla al plurale - siano già a conoscenza delle problematiche relative al funzionamento del mercato ittico e chiede a queste di intervenire per dare la possibilità anche ad altre persone di lavorare nel settore.
Il secondo problema, per Luciano, è relativo all’ubicazione del mercato rionale in Via Montecarlo, considerato meno frequentato, rispetto all’altro cittadino. Di tale problema attribuisce in parte la colpa agli armatori, che non consegnando la merce lo costringono a tenere chiuso il suo box.
Luciano, da ultimo, chiede che il peso del sostegno economico al mercato ittico - in questo caso chiuso - non ricada sui cittadini termolesi, che pagano le tasse per mantenere un mercato ittico che chiude in passivo.