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giovedì 25 Settembre 2025
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Turismo balneare 2021, il Sib: vogliamo date certe di riapertura dal Governo

TERMOLI. Giornata senza particolari punte primaverili quella di ieri, nella seconda domenica di aprile, a Termoli. Gli aficionados del mare non mancano, come cavalieri che percorrono in sella ai loro destrieri la battigia, o viandanti marittimi. Ma la questione è tutta turistica, quando si potranno riaprire le spiagge? Le categorie di balneari vogliono evitare il bailamme dello scorso anno. Per questo, anche il Sib parteciperà martedì prossimo all’Assemblea Straordinaria indetta dalla Fipe-Confcommercio del prossimo 13 aprile a Roma e nelle piazze italiane per chiedere al Governo una data certa per la ripartenza dell’economia turistica del Paese. «Abbiamo concordato con la FIPE Confcommercio, di cui siamo parte integrante ed essenziale, una forma di protesta tanto ordinata nelle modalità di svolgimento imposte dalla situazione pandemica quanto ferma e decisa nei contenuti dettati dall’emergenza economica e sociale del Paese. Il prossimo 13 aprile a Roma e nelle piazze delle maggiori città del Paese si volgeranno Assemblee straordinarie della Fipe alle quali parteciperemo per esprimere tutto il nostro malessere e la profonda preoccupazione per il futuro del nostro lavoro e delle nostre aziende. Come è noto la problematica principale del settore è costituita dalle difficoltà burocratiche nell’applicazione delle diverse leggi che lo Stato italiano ha emanato per assicurare la continuità di lavoro delle nostre aziende minacciate da un’errata applicazione della cd Direttiva Bolkestein. Negli ultimi mesi si è creata una situazione caotica fra richieste di chiarimenti della Commissione europea, contraddittorie pronunce dei Giudici amministrativi e sconsiderate iniziative dell’Antitrust. C’è un’intensa interlocuzione con i rappresentanti del Governo e del Parlamento per eliminare ogni ostacolo alla messa in sicurezza del settore e, con esso, del turismo balneare italiano. A tutti evidenziamo che rischia di inciampare rovinosamente la tanto auspicata ripartenza turistica ed economica del Paese in assenza di immediati e risolutivi provvedimenti chiarificatori. Non si tratta di misure economiche ma di disposizioni “a costo zero”. I segnali che abbiamo sin qui ricevuto, ancorché incoraggianti, non sono però tali da eliminare o persino attenuare le nostre inquietudini ed apprensioni. Saremo, pertanto, in piazza il prossimo 13 aprile per rivendicare il diritto dei balneari ad esistere e ad avere un futuro nell’interesse non solo delle nostre famiglie e di quelle dei nostri collaboratori ma anche e soprattutto del Paese che ha, nella balneazione attrezzata italiana, un essenziale ed importante fattore di competitività, in questo momento storico più che mai decisivo, nell’agguerrito mercato internazionale delle vacanze. Sarà una Pasqua di crisi anche per gli stabilimenti balneari, la seconda consecutiva – ha affermato Antonio Capacchione, presidente del Sib, Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio. Con l’Italia tutta colorata di rosso molti litorali dovranno rinunciare a quella che, in questo periodo, è un’abitudine da sempre: la prima giornata di mare. Per quanto riguarda la stagione estiva siamo moderatamente ottimisti, contiamo sulla campagna vaccinale e sull’esperienza maturata lo scorso anno – ha continuato Capacchione – i primi segnali positivi ci sono per quanto riguarda le prenotazioni di lettini e ombrelloni. Gli italiani non ce la fanno più, hanno bisogno di svago e di una vacanza dopo un lungo lockdown, noi ce la metteremo tutta, come facciamo da decenni. Il turismo rappresenta il 13% del Pil nazionale e il comparto balneare ha un ruolo molto importante con quasi 100 milioni di presenze».