«Partiamo dalla domanda Vietri “si “o Vietri “no”? Cosa resta ai cittadini di Larino?»

Disillusi lun 19 aprile 2021
Attualità di La Redazione
2min
«Partiamo dalla domanda Vietri “si “o Vietri “no”? Cosa resta ai cittadini di Larino?» ©Termolionline
«Partiamo dalla domanda Vietri “si “o Vietri “no”? Cosa resta ai cittadini di Larino?» ©Termolionline

LARINO. Il Vietri non sembra più centrale nel dibattito sanitario in Molise e l'associazione ViviLarino rinfocola la polemica: «Partiamo dalla domanda Vietri “si “o Vietri “no”? Dopo le lunghe e dibattute diatribe sul tema, ormai passate completamente nel più profondo dimenticatoio, cosa resta ai cittadini di Larino? Resta il solito amaro in bocca per le tante e ripetute illusioni vissute nei continui proclami, nelle infinite dichiarazioni e interviste. Da ultimo la più beffarda di tutte è stata quella di Striscia La Notizia che ha acceso i riflettori per 10 miseri minuti sulla città frentana. E poi? Restano le inutili azioni mosse dall’una o dall’altra parte, attraverso iniziative private e canali istituzionali, come la stessa denuncia del Sindaco, restano disattese perchè scoordinate e troppo intrise di personalismi. Invece al cittadino oltre all’amaro in bocca resta il disagio di un sistema sanitario “sfasciato” tanto da doversi alzare all’alba qualora si abbia la necessità di timbrare una impegnativa per dover fare qualsiasi tipo di visita o accertamento clinico.

Infatti la fila al Cup di Larino inizia proprio dalle prime luci dell’alba per potersi accaparrare i primi numeri per l’accesso allo sportello. La dipendente impegnata dalla Asrem alla prestazione di tale servizio è una sola, per questo i biglietti numerati vengono centellinati e solo fino ad una certa ora. Oltre al fatto che i cittadini si mettono in fila ben presto, ci sono diverse considerazioni da fare: innanzitutto si creano degli assembramenti nel corridoio più prossimo allo sportello, il cittadino si trova costretto a dover passare una mattinata intera per timbrare una impegnativa, molti utenti dei paesi limitrofi non informati sulla modalità di offerta del servizio, considerata anche la scarsa informazione fornita, arrivando quando i numeri utilizzabili in giornata sono terminati non possono fare altro che tornare a casa e programmare un risveglio all’alba per il giorno dopo. Da ultimo, ma non per importanza, è da sottolineare che la unica dipendente attualmente impegnata al CUP è anche prossima alla pensione come è prossima alla pensione la anestesista della camera Iperbarica. Ci chiediamo, con una cognizione alquanto pessimista, quale sarà la sorte di entrambi servizi sanitari.

Da tali presupposti possiamo sicuramente affermare che la risposta alla domanda di apertura di questa riflessione è sicuramente VIETRI NO!!!!Anzi potremmo dire che non si ha proprio l’intenzione neanche di garantire il minimo servizio a tutela di quello che è un diritto costituzionale, il diritto alla salute!

L’associazione ViviLarino, come ha già fatto in altre circostanze, nell’attenzionare il problema si attiverà per chiedere un incontro con il Direttore Sanitario, e farà in modo di essere propositiva circa alcune azioni che possono portare al miglioramento del servizio, come ad esempio implementare il servizio Cup svolto dagli stessi medici di base».

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