Il Coronavirus: conseguenze per le richieste di visto

Post Covid gio 06 maggio 2021
Attualità di La Redazione
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Il Coronavirus: conseguenze per le richieste di visto ©Termolionline
Il Coronavirus: conseguenze per le richieste di visto ©Termolionline

TERMOLI. Da più di un anno è praticamente impossibile viaggiare all’estero. Molti Paesi hanno imposto un divieto di ingresso per viaggiatori stranieri. In questo articolo viene descritta la situazione attuale in alcuni Paesi al di fuori dell’Europa e vengono inoltre spiegate le conseguenze per la richiesta di un visto.

Settore turistico è stato colpito duramente, ma c’è speranza per il futuro

L’intero settore turistico è stato colpito duramente dalle conseguenze del Coronavirus. A causa delle restrizioni d’ingresso e degli avvisi di viaggio negativi, nell’ultimo anno quasi nessun viaggio ha potuto avere luogo. Tuttavia, il futuro sembra più luminoso. L’Australia e la Nuova Zelanda sono quasi libere dal Coronavirus e il programma di vaccinazione degli Stati Uniti è in pieno svolgimento. Per alcuni Paesi vale che può essere un’idea richiedere già un visto per un viaggio futuro. Per alcuni altri Paesi, ad esempio quelli  dell’Asia, la situazione è alquanto più problematica: probabilmente ci vorrà più tempo prima che i viaggi in questi Paesi saranno nuovamente possibili.

La situazione negli Stati Uniti d’America

Negli USA, la vaccinazione sta andando molto più veloce che nella maggior parte dei Paesi europei. Gli americani hanno battuto record di vaccinazione dopo record di vaccinazione. Nel frattempo (il 4 maggio 2021), quasi 150 milioni di persone negli Stati Uniti d’America hanno già ricevuto la prima dose del vaccino. Uno in tre americani ha avuto la prima vaccinazione. Dal 19 aprile, tutti gli adulti negli Stati Uniti d’America possono ricevere il vaccino. Questo era due settimane prima del previsto. In alcune città, le persone possono perfino prendere un vaccino al supermercato.

A causa della rapida diffusione del Coronavirus nei Paesi europei, l’anno scorso il governo degli Stati Uniti ha imposto un divieto di ingresso negli USA per tutti i viaggiatori che erano stati in uno dei Paesi Schengen nelle due settimane precedenti il loro arrivo negli Stati Uniti. Più tardi, anche il Regno Unito è stato aggiunto alla lista. Questo divieto di ingresso (“Schengen Travel Ban”) è ancora in vigore. Ciò significa che non è ancora possibile recarsi negli USA dall’Italia, anche se si è in possesso di un visto o ESTA in corso di validità. Ciononostante, è ancora possibile richiedere un ESTA. Questa autorizzazione di viaggio viene concessa entro 3 giorni, così come prima della pandemia di Coronavirus. Dal momento che l’ESTA è valido fino a due anni dal rilascio, può già essere richiesto se si ha intenzione di recarsi negli USA nei prossimi due anni.

Diverse fonti intorno alla Casa Bianca riferiscono che le autorità statunitensi stanno valutando la possibilità di revocare il divieto di ingresso per i viaggiatori europei alla fine di maggio. È quindi possibile che i viaggi dall’Italia agli Stati Uniti d’America siano presto nuovamente possibili.

“Bolla di viaggio” tra l’Australia e la Nuova Zelanda

Arrivano notizie speranzose anche dall’Australia e la Nuova Zelanda. In questi Paesi, il Coronavirus è sotto controllo da diversi mesi. In alcune città sono ancora state registrate alcune infezioni, in seguito alle quali sono state prese misure severe e annunciate chiusure (“lockdown”) per prevenire la diffusione del virus. Alla fine di aprile, è stata aperta una “bolla di viaggio” tra l’Australia e la Nuova Zelanda, che permette ai residenti di viaggiare tra i due Paesi senza dover andare in quarantena dopo l’arrivo.

Per il momento, i viaggiatori provenienti dall’Europa non possono ancora recarsi in Australia o in Nuova Zelanda. Tuttavia, è già possibile richiedere un visto Australia o una NZeTA per la Nuova Zelanda, ma chiunque voglia recarsi in uno di questi Paesi in questo momento deve anche avere un’eccezione alle restrizioni di viaggio. I familiari diretti dei residenti e le persone che hanno un motivo molto stringente per il loro viaggio o che viaggiano nell’interesse nazionale possono ricevere una tale eccezione.

La situazione in Asia

In molti Paesi asiatici la situazione è più problematica. In India, c’è stato un enorme aumento delle infezioni e gli ospedali stanno affrontando grandi carenze. Anche in altri Paesi asiatici, come lo Sri Lanka e la Cambogia, le infezioni sono in rapido aumento. Pertanto, si prevede che gli avvisi di viaggio per questi Paesi rimarranno negativi per il momento.

Nonostante l’aumento del numero delle infezioni, l’India e lo Sri Lanka hanno recentemente allentato le loro restrizioni all’ingresso. Da diverse settimane vengono nuovamente concessi i visti per affari e per cure mediche per l’India. Lo Sri Lanka ha aperto le sue frontiere ai turisti già a gennaio. Il visto Sri Lanka elettronico (ETA Sri Lanka) viene anche nuovamente concesso dall’inizio di quest’anno. Tuttavia, i viaggi in Sri Lanka sono soggetti a severe condizioni, tra cui l’obbligo di sottoporsi a diversi test per il Coronavirus e lo stipulazione di un’assicurazione Covid-19.

Prima di richiedere un visto, è molto importante informarsi sulla situazione attuale nel Paese di destinazione.

 

 

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