L'incubo senza tregua del Cup all'ospedale San Timoteo

A sportellate mer 26 maggio 2021
Attualità di Civis
3min
Il Cup all'ospedale San Timoteo ©Termolionline
Il Cup all'ospedale San Timoteo ©Termolionline

TERMOLI. Questa cronaca di un disastro annunciato, cominciata mercoledì 19 maggio e che si conclude il 21, riguarda non soltanto il  signor ‘X’, del quale si è scritto a fine aprile, ma anche chi in una circostanza come l’attuale, dominata dalla pandemia, ha ritenuto di dovere intervenire sul Sistema-Cup (Centro Unico di Prenotazione) con un risultato davvero unico: anziché snellire la procedura delle prenotazioni l’ha complicata: mai, infatti,  ci si è dovuti mettere in fila per ore e ore fuori e dentro il ‘San Timoteo’. Una decisione, per chi l’ha voluta, che si è rivelata un fallimento.

Alle sette del mattino infatti  una cinquantina di persone, ovviamente in piedi e allo scoperto, e altre in macchina (forse da qualche ora) erano in attesa dell’apertura del cancello avvenuta alle h. 7.35. 

A questo punto è meglio seguire il racconto del signor ‘X’. Recatosi alle 15.30 di mercoledì 19 al Cup del vecchio ospedale ha subìto un vero e proprio shock  per il numero delle persone, per il distributore dei numeri ritirato e dal sentire da una signora che soltanto una quindicina di persone erano riuscite a staccare il numero e che tutte le altre che stavano lì ad aspettare difficilmente avrebbero avuto accesso allo sportello. Come a dire ‘Lei non può farcela’.

Disperato,  non sapendo a quale Santo votarsi se n’è andato chiedendosi a chi rivolgersi per chiamare il Numero Verde, di cui aveva sentito parlare. E così uno dei Santi invocati gli è andato incontro: un vicino di casa, anche lui pensionato ma con una ventina d’anni di meno, dalle 16,15 alle 17,45 ha inutilmente composto il Numero ma da un dischetto che girava e girava gli arrivavano soltanto, una voce, una musica, delle informazioni e l’invito ‘a rimanere in linea per non perdere la priorità acquisita’. La fortuna è andata loro incontro la mattina del giorno successivo, ma dopo più di due ore di ostinati tentativi. La data per l’Ecodoppler (ricetta bianca) presso il nuovo ospedale di Termoli? Il 13 dicembre! Non basta: le due ricette rosse per, l’analisi del sangue, “il sistema informatico non abilitato” non le ha accettate e dunque? Dunque un’altra fila al ‘San Timoteo’ il giorno dopo, venerdì 21 maggio,  dove il Samaritano, accompagnatolo con la macchina lo ha lasciato alle ore 7 tra le tante persone in attesa. Poi, una volta messo piede nell’Ospedale un po’ di luce: la persona allo sportello, fattasi carico dei problemi del più che anziano signor ‘X’, tra computer e telefono è riuscita ad anticipare l’Ecodoppler presso il Cardarelli di Campobasso a settembre e poi all’8 giugno presso l’Ambulatorio-Asrem di Via Petrella.

Per farsi un’idea della situazione -e porvi rimedio- basterebbe che chi ha proposto e voluto il cambiamento del sistema Cup, o chi per lui, facesse un sopralluogo: tra le centinaia di persone non gli potrebbero sfuggire gli invalidi anche in carrozzella, gli ultraottantenni e chi lavorando ha dovuto chiedere un giorno di ferie. C’è però poco da sperare: più di qualcuno, tra quelli che tanto lavorano per venire incontro alle esigenze dei molisani, ha altro a cui pensare e da fare e, giustamente, non può perdere il suo prezioso tempo dietro alle persone malate.

Se questo ‘Qualcuno’ c’è dimentica che un giorno,  si auspica però che non arrivi mai e per nessuno, potrebbe entrare a far parte della categoria dei fragili, definita dello ‘scarto’ da Papa Francesco.

Civis

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