Il progetto South Beach, meglio il dialogo: "Fifty-Fifty"

Storia & Amarcord dom 13 giugno 2021
Attualità di Luigi De Gregorio
3min
La costa molisana settentrionale ©web
La costa molisana settentrionale ©web

MONTENERO DI BISACCIA. Come ogni domenica proponiamo la rubrica di Luigi De Gregorio, che ormai aggancia i temi dell'attualità. De Gregorio, col suo stile graffiante, oggi torna sul progetto South Beach. 

Il progetto South Beach porterebbe lavoro e turismo con numeri importanti, ma i molisani, secondo gli oppositori, farebbero spallucce che è come dire noi stiamo tanto bene così!

Non verrebbe posto il problema di mettere sul piatto della bilancia migliaia di posti lavoro contro gli attuali ettari acquitrinosi dove  invece nascerebbero 11mila alloggi (oltre a decine di bar e ristoranti).

Mentre secondo un iter mentale attorcigliato, noi cittadini normali dovremmo immaginare che la striscia costiera di 160 ettari di terra sabbia ed acqua nei pressi di Montenero a mare sia con l’immaginazione un parco meraviglioso con alberi, fiori e piante che spontaneamente nascerebbero in questi ettari isolati, ovviamente curati da angeli che scendono giù dal cielo secondo le cure necessarie.

Inoltre, non attiverebbero neanche il dialogo con il diavolo-cemento proponendo ad esempio un fifty-fifty, ossia dei suddetti ettari facciamo metà a verde curato da giardinieri e l’altra metà con cemento. Sono tipi tutto d’un pezzo: tutto o niente e se non c’è battaglia, non c’è gloria.

E se gli domandaste ma non pensate alle migliaia di posti di lavoro necessari per la costruzione ed altre migliaia relative alla vita di questo futuro villaggio, vi risponderebbero: “si noi pensiamo ai posti di lavoro, ma abbiamo una bella battaglia verde da combattere”.

Un prete di campagna direbbe loro “Ma cari figlioli bisogna contestualizzare sono due situazioni  diverse”.

Ma essi abilmente percorrono la via del doppio binario spegnendo luci al progetto (non parlano mai di lavoro e turismo) e creando ombre al proponente del progetto. Alcuni esempi.

Il Proponente del progetto in questione ha un’opzione di acquisto di 140  ettari di terreno dai Fratelli Sarni nella zona relativa a Montenero a mare (mentre gli altri 20 sono di proprietà del Comune di Montenero).

I signor No del progetto mettono in rilievo che i suddetti fratelli, attuali proprietari,  sono di origine foggiana ed hanno rapporti non cristallini con la legge.

Beh, ed allora? Le persone comuni chiederebbero ad un pianista  che suona l’Ave Maria di Schubert dove abbia comprato il pianoforte?

Il Proponente del progetto anni fa è stato gambizzato nel suo ufficio e si è lasciato  balenare un suo legame con la malavita. Mentre il gambizzato ha dichiarato che due malviventi si sono intrufolati nel suo ufficio per rubare un quadro di Picasso.

Il Proponente del progetto ha subito un processo per truffa nel settore delle televendite dal quale ne è uscito assolto.

Beh allora? Quanti imprenditori in Italia e nel mondo subiscono un processo e poi vengono assolti?

Conclusione

Il messaggio degli oppositori sembra essere  “Il proponente del progetto South Beach ha troppe ombre, non c’è da fidarsi”.

Ed io dico “Il vostro amore per il verde può conciliarsi con la veduta di una grande opportunità di turismo e di lavoro per la costa molisana e nello stesso tempo è così travolgente da vedere ombre su chi potrebbe essere protagonista di una svolta per un turismo di quantità e di qualità per il territorio?”

A quanto sopra si potrebbe aggiungere una speranza: verranno prima o poi dei politici termolesi e molisani che abbiano creatività e capacità di vedere lontano un grande turismo per Termoli. Una speranza che viaggia nelle nuvole e dica “ma nascerà una classe politica di valore che ci ricordi D’Aimmo e La Penna ?”

Ma restando con i piedi per terra, alle due vie del progetto Si e del progetto No, preferirei la via del dialogo: il progetto South Beach  fifty/fifty cioè 50% verde e 50% cemento.

Luigi De Gregorio  

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