Sette cose da sapere per inserirsi nel mondo della programmazione

Istruzioni per l'uso lun 14 giugno 2021
Attualità di La Redazione
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Sette cose da sapere per inserirsi nel mondo della programmazione ©Facebook
Sette cose da sapere per inserirsi nel mondo della programmazione ©Facebook

TERMOLI. L’approccio al mondo della programmazione può avere molteplici forme. La via principale passa dalla possibilità di studiare programmazione con aulab, che al termine di tre mesi stimolanti di full immersion offerta dal corso Hackademy organizzato dalla PMI italiana -  utile a costruire delle basi solide di coding per poter iniziare la propria carriera in questo ambito - prepara ogni studente al momento forse più cruciale: quello della ricerca di opportunità di lavoro interessanti e dell’invio della propria candidatura.
Ma prima di cominciare, per giocarsi le proprie chance al meglio e per non commettere degli errori banali, è meglio avere ben chiare le regole che caratterizzano tutto il settore informatico.

Ecco alcune cose da tenere sempre a mente per avere successo in questo mondo.

1. Spazio costante per la sperimentazione

L’industria informatica è in continua evoluzione ed è animata dalle nuove frontiere offerte dalle nuove tecnologie. Chi ambisce a dare il proprio contributo in uno dei tanti settori di questo ambiente, deve avere la voglia di sperimentare anche durante il proprio tempo libero. Questa impostazione aiuta ad avere il quadro generale sempre ben definito e consente di ampliare i propri orizzonti per un eventuale impiego in altri ruoli.

2. Imparare cose nuove ogni giorno

Fare il programmatore significa operare su una macchina in continuo movimento, senza sapere quale sarà la destinazione finale giorno dopo giorno. Per questo è necessario essere sempre ben predisposti verso l’ampliamento delle proprie competenze, anche quando queste non sono strettamente richieste. Si tratta di un lavoro personale e di prospettiva che non mancherà di ripagare dello sforzo in futuro.

3. I linguaggi di programmazione cambiano di continuo

Se pensate che essere dei fenomeni con un paio di linguaggi di programmazione e che queste conoscenze vi basteranno sino a quando andrete in pensione, vi sbagliate di grosso. I linguaggi vanno e vengono, si evolvono, mutano, sia per adeguarsi alle nuove tecnologie, ma anche per sopravvivere alla concorrenza. Ma non si tratta di un aspetto necessariamente negativo, sempre che si entri nell’ottica dell’aggiornamento continuo.

4. Viva il lavoro di squadra

Lo sviluppo di un progetto deve essere visto come un’esperienza che implica la collaborazione stretta di diversi tipi di professionalità che si relazionano in continuazione e che sono quindi funzionali l’una con l’altra. Le competenze hanno sicuramente un peso, ma ce l’ha anche la capacità di lavorare gomito a gomito col resto del team, affrontando qualsiasi tipo di difficoltà col giusto spirito e con un atteggiamento costruttivo.

5. Flessibilità e adattabilità

Essere flessibili e aperti mentalmente permette di essere sempre pronti a valutare nuovi spunti e a prendere decisioni nel minor tempo possibile. E questo aspetto è di cruciale importanza all’interno di un mondo in continuo movimento. Quello che oggi va per la maggiore, domani potrebbe risultare superato e obsoleto, ed è per questo che avere la capacità di adattarsi alle nuove esigenze consente di evitare di rimanere impreparati e senza un piano b.

6. La creatività vale quasi quanto le competenze tecniche

L’idea che i lavori informatici non implichino l’uso della creatività è un falso mito che viene facilmente sconfessato  dal numero sempre maggiore di tipologie di programmatori che basano il proprio operato prima di tutto su spunti creativi. Inoltre le capacità di problem solving, se non supportate dal pensiero laterale e da schemi che vanno oltre quelle che sono le impostazioni tipiche, rimarranno per forza di cose limitate e fini a se stesse.

7. Le vere esperienze sul campo hanno un peso

Per crescere professionalmente bisognerà cimentarsi nella realizzazione di lavori veri e proprio in grado di mettere alla prova la propria preparazione. I tutorial e le guide pratiche possono essere utili, soprattutto agli inizi, ma il mettere in pratica concretamente quello che si è imparato è tutta un’altra cosa.

 

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