Politica in rima, "E se domani io non potessi rivedere te..."

L'osservatorio lun 14 giugno 2021
Attualità di Claudio de Luca
3min
Il Consiglio regionale del Molise ©TermoliOnline.it
Il Consiglio regionale del Molise ©TermoliOnline.it

CAMPOBASSO. Quanti sono quei soggetti che, una volta eletti a Palazzo d’Aimmo, prendono ad affrontare, con impegno e con passione, i problemi del Molise senza mostrare di essersi dati alla politica solo per risolvere gli aspetti riferibili ai propri importi indennitari? I politici di una volta evitavano persino di “apparire”. I democristiani Giacomo Sedati e Girolamo La Penna vestivano di grigio, indossando un doppiopetto che rappresentava la loro cifra politica. L’agnonese Remo Sammartino si presentava con una signorilità veràce, con in più solo un paio di lenti incastonate in una montatura pesante di tartaruga.. Gli stessi “compagni” (quelli del Pci di una volta) evitavano di mostrarsi in giro con fazzoletti rossi annodati al collo; e manco i “camerati” sporgevano la mascella in avanti alla maniera del ‘puzzone né si atteggiavano, tenendo le mani sui fianchi. Di contro, osservando i comportamenti dei consiglieri molisani odierni, la situazione si presenta diversamente. L’importo della loro indennità sembrerebbe avere sostituito un ideale che non c’è più, cosicché le deviazioni della politica sono diventate “la” politica ‘tout court’. I problemi vengono affrontati solo sui giornali; e, su quegli stessi fogli (oppure ‘on line’), si comincia a dir male dell’avversario al solo fine di distrarre l’opinione pubblica da faccende ben più serie di se sia meglio l’uno o l’altro. Ecco perché, celebrati dai riflettori e coccolati dalla Stampa (?), gli attuali “democratici” esultano e si “esaltano”; ma, in realtà, vivono solo di sogni. E, come i bambini sperduti della favola, vogliono tutto, tranne la cosa essenziale: quella di diventare adulti. Eccoli dunque apprestarsi, se sono minoranza, alla solita eroica impresa: quella di ripulire l'isola molisana (che non c'è) dalla schiuma di tutti i mari. Mostrano di rimpiangere il mondo ordinato del “politichese”, quando nessuno pensava quel che diceva oppure esternava ciò che avesse in mente.

Oggi certi consiglieri fingono di rimpiangere i partiti seri e conservatori; curano di essere eleganti, compassati, ma poi sono sempre pronti a trattare di tale da favorire la confusione, consentendo ogni sorta di compromesso. Intendiamoci, bèrciano; ma in realtà non vogliono la “morte” di capitan Uncino perché, senza nemici da barzelletta, il finto moralismo non paga. Certo un avversario più riguardoso farebbe più scena; ma loro preferirebbero un pirata addomesticato che sapesse stare al mondo, che rinunciasse alla sua natura di zingaro: uno in grado di sbucciare l'arancia con il coltello e che non si mettesse le dita nelle narici per scaccolarsi. Cacciati in un angolo, ininfluenti, pressoché dimenticati, politicamente con le pive nel sacco, taluni si sforzano di far credere che stiano difendendo dei principi: quelli della buona educazione, il galateo, la “cultura”. Purtroppo la maggioranza degli elettori finge di crederci, conservatori, reazionari o compagnucci della parrocchietta che siano.

Sono in tanti a ritenere che non occorra più impegnarsi per alcuna idea, per nobile che possa essere. Ritengono che non ne varrebbe mai la pena. Se a tradirla non sarai tu, lo faranno gli altri. Perciò meglio lasciarsi coinvolgere solo se, in gioco, vi siano i nostri interessi, senza mai serbare una posizione di principio; per di più non coltivare giammai una passione ideale, civile, morale e blateràre soltanto. Si perderebbe tempo, vita e risorse. E, dato che l’onore non esiste più, meglio non mantenere fede alle parole date. Oramai è d’uso, quando una certa situazione non appaia più conveniente (tipo l’alleanza con un partito, con un amico, con un assessore, con un impegno, pure solennemente assunto), tirarsi subito indietro. Insomma l’andazzo della politica attuale parrebbe essere solo quello di sollecitarti a dimenticare la parola per meditare sul futuro, costruendolo – minuto per minuto - sul presente, ritornando indietro, senza esitazioni, anche scaricando il politico quando lo si sia ritenuto un peso morto. Tanto, dicono, a parti invertite, e se ne avessero la possibilità, sarebbero gli altri a farlo con te. Insomma, se con un altro partito vai a stare meglio, vacci pure; e senza tentennamenti.

Claudio de Luca

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