Viaggio nel San Timoteo, in Ginecologia sala parto da trasferire nell'area del Nido
TERMOLI. Dopo la pubblicazione della testimonianza con cui una residente dell’Alta Puglia rendeva merito al personale medico e sanitario del reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale San Timoteo di Termoli, oggi analizziamo le criticità contenute nella relazione firmata dai 19 medici, primari e responsabili di servizi sanitari, inviata lo scorso 22 maggio all’Asrem, alla struttura commissariale e alla Regione Molise.
«In questo reparto, in cui è obbligatorio garantire una guardia attiva h24 sono in attività 4 medici più il Direttore facente funzioni da 11 anni. La quantità di prestazioni aggiuntive supera qualsiasi limite accettabile ma senza di queste numerosi turni settimanali rimarrebbero scoperti. C'è un ambulatorio in cui vengono effettuate prestazioni per esterni, screening oncologici, amniocentesi. Per azzerare le prestazioni aggiuntive e permettere al personale medico turni normali e la fruizione di ferie che da alcuni anni non vengono effettuate, sono indispensabili altri tre medici. L'attività ginecologica è fortemente penalizzata dall'assenza di sedute operatorie programmabili, per cui le liste di attesa si sono allungate in maniera enorme provocando una migrazione sanitaria consistente, ingiustificata vista l'esperienza dimostrata in passato in campo laparoscopico e uro-ginecologico. Dal punto di vista del comparto ci sono 10 infermieri (di cui 2 vanno via da luglio) più la coordinatrice, per cui è indispensabile integrare con 3 infermieri turnisti.
Le Ostetriche sono 10 per la sala parto e 3 con limitazioni, che non possono lavorare in sala parto, per l'ambulatorio (di cui 1 è quasi sempre fuori per motivi di salute) per cui si richiede una ostetrica. I due Oss che lavorano contemporaneamente per questo reparto e nella Pediatria-area nido devono essere integrate da un'altra che permetta di coprire anche la notte. E’ stata inoltre proposta, ed è in fase di messa a punto di un disegno di massima da parte dell'Ingegner Casarella, la possibilità di trasferire la sala parto/sala cesarei, nell'attuale Nido, compattando strutturalmente il servizio, evitando dispersioni del personale e risolvendo problemi circa i percorsi di puerpere e neonati. Questo progetto, già messo all'attenzione negli anni passata del fu Ingegner Spallone e Architetto Vetere, e richiesto più volte alla Direzione Generale dal Direttore facente funzioni (poi dimissionario), dovrà divenire proposta ufficiale alla Direzione Generale appena avremo dati più certi circa la fattibilità».