Vaccini: senza AstraZeneca meno timori, ma c’è incognita richiami misti

Emergenza coronavirus gio 17 giugno 2021

Termoli La decisione su AstraZeneca potrebbe far vacillare il sistema delle immunizzazioni a causa della vaccinazione eterologa: scopriamo cosa accade a Termoli.

Attualità di Valentina Cocco
2min
Inoculazione vaccino al PalAirino di Termoli ©TermoliOnLine
Inoculazione vaccino al PalAirino di Termoli ©TermoliOnLine

TERMOLI. La campagna vaccinale in Molise procede spedita, con dosi che raggiungono anche le 150 unità in mezza giornata nel solo polo termolese presente al PalAirino. A partire dalla mattina, nel corridoio esterno della palestra che ospitava le partite di basket, si crea un via vai di persone: fogli alla mano, entrano ed attendono pazientemente il proprio turno mentre inizia la profilassi.

All’esterno inizia il toto-vaccino: «Oggi che c’è: Pfizer o Moderna?». «Oggi Pfizer». E si tira un sospiro di sollievo. AstraZeneca, finalmente, è uscito dalle opzioni: «Vengo qui con l’animo più leggero dopo le decisioni circa AstraZeneca – commenta una ragazza in attesa all’esterno – Mannaggia a chi lo ha creato (riferendosi al vaccino prodotto da Vaxzevria ndr)». «Da quando AstraZeneca è stato escluso per le persone sotto i 60 anni i cittadini sembrano più invogliati e meno spaventati», fanno sapere dal PalAirino.

I timori nei confronti di AstraZeneca, malgrado le diverse opinioni di virologi e medici e le dichiarazioni dell’Ema che lo giudica “sicuro”, sono reali e spaccano la popolazione. Le reazioni avverse verificatesi dopo l’immunizzazione con questo vaccino e dopo i casi di trombosi, alcune mortali, verificatesi negli ultimi tempi, hanno scoraggiato molte persone: «Se mi avessero proposto Astra avrei rifiutato – racconta una ragazza – L’ho detto anche al medico che ha registrato la mia prenotazione e se ne è risentito, ma non avrei cambiato idea».

Accanto a coloro che hanno annunciato il rifiuto a sottoporsi al vaccino targato Vaxzevria, la vera incognita da affrontare, di qui a pochi giorni, è rappresentata da coloro che dovranno ricevere la cosiddetta vaccinazione eterologa (la somministrazione della seconda dose con un vaccino diverso da AstraZeneca, ovvero Pfizer o Moderna).

A breve, infatti, anche nella cittadina adriatica inizieranno i richiami per chi, un mese e mezzo fa, si era sottoposto ad Astra e, in perfetta linea anche con altre regioni, potrebbero iniziare a fioccare le disdette: «Dobbiamo vedere con i richiamo misti, molte persone che hanno ricevuto la prima somministrazione di AstraZeneca potrebbero rinunciare e restare senza la seconda dose», raccontano dal polo in Piazza del Papa.

C’è anche chi, tuttavia, vorrebbe sottoporsi esclusivamente a Moderna, per motivi ancora sconosciuti: «A inizio giugno ho accompagnato mio marito a fare il vaccino – ha spiegato una signora – Davanti a lui c’erano tre persone che, una volta saputo che avrebbero somministrato Pfizer, sono andate via dicendo che avrebbero atteso per effettuare il dosaggio con Moderna».

Al di là delle incognite e dei timori dei più, l’unica cosa certa è che tra i termolesi c’è una gran voglia di normalità. «Speriamo di poter togliere le mascherine e poterci abbracciare di nuovo», raccontano i volontari presenti al PalAirino. Come dargli torto?

 

 

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