Ricostruzione post sisma, Manes lancia un ultimatum a Toma
MONTECILFONE. Sono trascorsi alcuni giorni dal dibattito avvenuto in Consiglio regionale sulla ricostruzione post sisma e abbiamo intervistato il sindaco del comune epicentro delle scosse dell’agosto 2018, Giorgio Manes, a Montecilfone.
«Qui, in paese, subiamo ancora gravissimi problemi – riferisce il primo cittadino – tutte le mattine i cittadini mi chiedono cosa avverrà in futuro nella nostra comunità, su come sarà gestita la ricostruzione, ormai a quasi tre anni dal terremoto, e di quei cittadini che assolutamente vogliono rientrare al più presto nelle proprie case. Io ho le idee molto chiare, le ho esposte anche alcune settimane fa al commissario ad acta Toma, dobbiamo ripartire, e lui stesso mi ha garantito che nell’estate qualcosa succederà. Ha parlato di una svolta imminente. Noi questa svolta la vogliamo vedere davvero, anche perché altrimenti sarò costretto ad assumere una posizione critica nei riguardi di chi sta gestendo la ricostruzione post sisma nel basso Molise. Noi sindaci siamo eletti ai cittadini e dobbiamo rispondere a loro. A Montecilfone i disagi sono ancora notevoli, basti pensare alla questione ancora irrisolta del serbatoio idrico.
Poiché, sì, è vero che la messa in sicurezza della Torretta è stata fatta, ma siamo sempre in attesa del collaudo, che ancora non è stato espletato.
Chi abita in quella zona è ancora costretta a stare fuori dalle proprie abitazioni. Ho una piazza inagibile, gente che vive altrove, ci sono situazioni prioritarie per la comunità come il municipio e la chiesa ancora inagibili. Attendo un qualsiasi segnale dal commissario alla ricostruzione. Chiedo, dunque, formalmente, un incontro a Toma, qui a Montecilfone, esteso a tutti i sindaci, e lo chiedo anche a coloro che hanno un singolo problema, che hanno subito situazioni disagevoli. Formalizzerò questa volontà nei prossimi giorni, per chiarire in quell’incontro, che spero non tarderà, definitivamente, quello che sarà il futuro delle nostre comunità». Dalle cento unità immobiliari considerate inagibili, a Montecilfone, dopo gli interventi di pronto ripristino effettuati nella fase di emergenza, ne restano una ottantina, tra pubblici e privati.
Fino ad ora sono state una quindicina le famiglie rientrate nelle proprie abitazioni, «Siamo molto lontano dall’obiettivo finale», dice a malincuore Manes.