«Scioperiamo per dire no ai licenziamenti», due ore di stop per venerdì 23 luglio
TERMOLI. Arriva la proclamazione dello sciopero di due ore nel settore dei metalmeccanici, ovviamente in testa lo stabilimento Fca-Stellantis, principale polo industriale della nostra regione. A indirlo sono i confederali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, per le ultime due ore di lavoro di ogni turno di venerdì 23 luglio.
«Dopo lo sblocco dei licenziamenti voluto dal governo Draghi e dalla Confindustria nei giorni scorsi alcune aziende e multinazionali (Gkn, Whirlpool, Gianetti Ruote e altre ancora) hanno avviato le procedure per il licenziamento di centinaia e centinaia di lavoratori.
Si tratta di decisioni inaccettabili, che colpiscono l’insieme del mondo del lavoro, che vanno contrastate con fermezza da tutti i metalmeccanici per difendere l’occupazione, il reddito dei lavoratori, impedire la riduzione della capacità industriale del paese, evitare che altre aziende seguano questi negativi esempi e rivendicare allo stesso tempo investimenti e politiche industriali in tutto il territorio nazionale.
Le ingenti risorse pubbliche messe a disposizione dalla comunità europea sul PNRR vanno utilizzate per innovare il sistema produttivo del paese, realizzare la transizione ecologica e digitale, dare soluzioni alle tante crisi aperte, creare nuova e stabile occupazione. Per fare questo, per accompagnare questo processo, occorre riformare gli ammortizzatori sociali, renderli universali, ma anche vincolare le ingenti risorse pubbliche destinate alle imprese a precisi vincoli sociali a partire dalla difesa dell’occupazione, al superamento della precarietà lavorativa, alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Per tutte queste ragioni occorre mobilitarsi e chiedere al Governo di intervenire presso la Confindustria per bloccare i licenziamenti, rispettare l’avviso comune sull’utilizzo degli ammortizzatori sociali sottoscritto con Cgil Cisl e Uil, dare soluzioni alle crisi aperte, aprire con il sindacato tavoli di confronto nei principali settori industriali a partire dall’automotive, dalla siderurgia, dall’elettrodomestico.
Scioperiamo tutte e tutti per dire no ai licenziamenti, riformare gli ammortizzatori sociali e difendere l’occupazione, dare finalmente soluzioni concrete e positive alle crisi aziendali aperte, vincolare gli investimenti del Pnrr ad una occupazione stabile e ad un lavoro in salute e sicurezza, impedire alle multinazionali e ai fondi di investimento di speculare e distruggere l’industria e il lavoro.