Dosi arrancanti e gente in fila sotto il sole cocente al PalAirino
TERMOLI. Campagna vaccinale, hanno tenuto banco ieri le dichiarazioni del Governatore leghista Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza Stato-Regioni, che in una intervista su Repubblica aveva ribadito l'importanza della campagna vaccinale, chiedendo però di non demonizzare gli scettici. "Personalmente non condivido la campagna No vax o No pass: dunque quella della fiaccolata non è la mia piazza", ha detto , anche se "la libertà di manifestare e di esprimere dissenso è sacra. E non bisogna criminalizzare chi pone dei dubbi". Il presidente ha totale fiducia nei vaccini. I suoi figli, dice, "non hanno ancora dodici anni. Se li avessero, chiederei loro di vaccinarsi".
Ciò che si auspica è che la partecipazione alla profilassi sia "la più alta possibile fra tutte le persone ancora scoperte", e per farlo occorre "spiegare che la campagna vaccinale è fondamentale, confutare una quintalata di notizie false, ma non mettere sulla graticola chi ha dubbi". In questo momento occorre tenere unito il Paese, "mi preoccupa molto la lotta fra fazioni", aggiunge. Quanto al green pass, è "utile" per la spinta che ha dato alle vaccinazioni, ma presenta delle "criticità". "Trasformare i ristoratori in controllori", fa l'esempio il presidente, "è cosa difficile".
Tuttavia, sul territorio, ci sono problemi organizzativi. Le dosi arrivano o no alle Regioni?
Stamani, a Termoli, per l'ennesima volta utenti in fila sotto un sole cocente in piazza Giovanni Paolo II.
Purtroppo, queste code mattutine, dopo la convocazione alle 9, sono rituali, così come le segnalazioni di protesta che ci pervengono. Stamani ai cancelli chiusi per quasi tre quarti d'ora almeno, dove magari ci vorrebbero anche numeri distribuiti all'esterno per orientare il flusso, non solo all'interno, circolava voce di assenza di dosi pronte. Negli ultimi giorni i numeri della campagna vaccinale molisana sono meno evidenti rispetti ai picchi di circa 3.500 somministrazioni giornaliere, lo sprint chiesto al Paese da parte della struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo evidentemente non vede di pari passo la disponibilità dei preparati, soprattutto PfizerBioNTech, che rappresenta la gran parte della campagna vaccinale, specie dopo la ricalibrazione avvenuta con le nuove indicazioni sui vaccini AstraZeneca e in generale non Rmna.