La messa di San Basso in cattedrale

Festa patronale mar 03 agosto 2021
Attualità di La Redazione
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La messa in cattedrale ©Termolionline
La messa in cattedrale ©Termolionline
La messa di San Basso in Cattedrale

TERMOLI. I festeggiamenti in onore di San Basso, patrono della città di Termoli e di tutta la diocesi, si sono aperti per il secondo anno consecutivo in un contesto particolare, a causa delle restrizioni Covid.

Ciò non frena la tradizione e così i fedeli si sono recati in Cattedrale muniti di mascherina e in numero contingentato. L'edizione 2020 si sperava fosse l'ultima in queste modalità, ma le cose sono andate diversamente.

L'auspicio ora è per il 2022, ma intanto la città si concentra sul suo patrono assieme alla diocesi, per le celebrazioni di oggi e domani.

La celebrazione è stata presieduta dal vescovo Gianfranco De Luca, con il parroco della cattedrale monsignor Gabriele Mascilongo e l'intero presbiterio.

In cattedrale anche le autorità civili e religiose, con amministratori e vertici delle forze dell'ordine.

“Nella ripetizione dei nostri gesti c’è un apporto vivo nella memoria e nella nostra fede in Gesù Cristo”. Così il vescovo Gianfranco De Luca in alcuni passaggi dell'omelia pronunciata nel corso della messa in Cattedrale in cui ha ricordato la testimonianza di fede dei Santi come San Basso. 
Facendo riferimento al passo del Vangelo di Matteo (Mt 14,22-36) monsignor De Luca ha ricordato che “Gesù non è lontano ma si è fatto carne per noi, ci accompagna e ci permette di camminare sul mare della vita dentro le nostre tribolazioni e le nostre ansie”. 
Un cammino che dunque può incontrare ansie, paure e preoccupazioni oppure “esclusione” se assolutizziamo noi stessi e c'è egoismo o invidia verso gli altri, tutti aspetti che – ha osservato il vescovo - possono impedire di tenere lo sguardo centrato su di Lui. 
monsignor De Luca ha sottolineato che la festa del santo patrono è un giorno per fare memoria del nostro battesimo e “sotto lo sguardo dei santi possiamo capire quale è la nostra vocazione, quella di essere uomini nuovi che si affidano al Padre e sono in tensione permanente verso Gesù lasciandosi afferrare da un Dio che non abbandona mai i suoi figli anche nelle difficoltà indicandoci sempre – ha concluso il vescovo di Termoli-Larino - la strada da seguire attraverso la Parola e il suo amore incondizionato”.

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