TERMOLI. Parte anche da Termoli, col Sib-Confcommercio Molise la ‘crociata’ per inserire la città adriatica nel circuito delle spiagge più importanti d’Italia e verso il riconoscimento dello status di città balneare, vista la proposta di legge messa a punto giorni fa a Jesolo. «Dopo il summit del G20 delle città turistiche con maggiori presenze, si è arrivati alla conclusione di una proposta di legge al Governo. La proposta chiedeva di riconoscere uno status di città balneare. In queste città balneari dovrebbero essere rappresentate le maggior città con maggior numero di presenze turistiche all’anno.
Sicuramente, quindi, vedremo la Versilia, l’Emilia Romagna, la costa del Veneto ma oltre a queste, in qualità di presidente balneare di questa piccola regione, ci potrebbe essere la possibilità anche per Termoli. Non per il numero di presenze a livello nazionale ma in qualità di unica città con maggior afflusso di una piccola regione come la nostra. Quindi, chiederemo di inserire che questo criterio valga anche per queste piccole realtà – ha riferito il presidente Domenico Venditti – questo potrebbe avere un riconoscimento, qualora ci fosse, e un alto valore per il turismo balneare molisano e, ovviamente, potrebbe ripercuotersi sul turismo enogastronomico e rurale della regione. M’impegnerò a parlarne con il presidente del Sib nazionale, Antonio Capacchione, che ha avuto un incontro con il nuovo comandante delle capitanerie di porto. Siamo fiduciosi che questo riconoscimento possa esser dato anche alla città di Termoli e, spero vivamente che l’amministrazione si faccia protagonista così da poter lavorare in simbiosi per far accrescere il turismo balneare della regione.
Lo status di città balneare potrebbe essere un vantaggio per tutti, poiché nello status verrebbero dati poteri maggiori nella gestione economica». Il formale riconoscimento dello status giuridico di “città balneare” consentirebbe di definire un quadro normativo organico con l’eventuale attribuzione di ulteriori funzioni amministrative e di adeguate risorse finanziarie. La “città balneare”, in particolare, avrebbe maggiori competenze nelle materie di ordinamento degli enti locali, turismo, sicurezza e ordine pubblico, gestione dei rifiuti, gestione delle acque, gestione del demanio marittimo, tutela dell’ambiente e del territorio, in particolare contrasto all’erosione delle coste.