I 33 sindaci del basso Molise dicono no al Pos 2019-2021 di Toma

Braccio di ferro mar 12 ottobre 2021
Attualità di La Redazione
4min

BASSO MOLISE. Sono 33 i sindaci del basso Molise che disapprovano il Programma Operativo Sanitario (POS) 2019-2021 adottato con decreto n. 94 del 9 Settembre I sindaci del Basso Molise disapprovano il Programma Operativo sanitario (PO) 2019-2021 adottato con decreto n. 94 del 9 Settembre dal commissario ad acta, nonché Presidente della Regione, Donato Toma.

Hanno inviato una missiva allo stesso Toma e alla delegazione parlamentare.

Non lo condividono, in quanto, uno strumento così importante per l’intera regione, è stato approvato ancora una volta senza il necessario coinvolgimento della Conferenza dei Sindaci (previsto dalla vigente normativa) ma, soprattutto, perché ridimensiona ancora di più le prestazioni ospedaliere per i cittadini di questo territorio con la previsione, neanche tanto celata, di un ridimensionamento complessivo dell’ospedale San Timoteo di Termoli, unica Astruttura a servizio del territorio basso-molisano dopo il declassamento del Vietri di Larino a Casa della Salute.

«Il Basso Molise, lo dicono i numeri, rappresenta più di un terzo della popolazione regionale. Senza tema di smentita, è il motore dell’economia molisana grazie alla presenza dei gruppi industriali più grandi che danno lavoro a migliaia di famiglie. Un territorio che, nei mesi estivi, vede la popolazione triplicare per il turismo costiero - oltreché per i rientri di molti Molisani nei paesi di origine - e che, pertanto, non può restare senza un’adeguata assistenza ospedaliera. Come Sindaci, riteniamo che il PO adottato non crei le condizioni necessarie ad adeguare l'offerta di assistenza socio-sanitaria alle reali esigenze della popolazione molisana - anzi, non può che peggiorare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) - non offra prestazioni commisurate ad una domanda in continua evoluzione e che, per giunta, non garantisca un Servizio sanitario regionale (SSR) universale e sostenibile dal punto di vista economico-finanziario.

Noi Sindaci siamo per una Sanità Pubblica di qualità. Si badi bene, ciò non vuol dire essere contro il privato accreditato, che pure esprime eccellenza nella Sanità, tuttavia non concordiamo sull’ingente quantità di risorse e posti letto assegnati alle strutture private convenzionate, né sui meccanismi che regolano rimborsi per le prestazioni anticipati, a fronte delle compensazioni tra le Regioni che avvengono dopo due anni. Un siffatto governo della Sanità nella nostra Regione ha leso fortemente i nostri presidi pubblici e, soprattutto, ha sottratto risorse da utilizzare prioritariamente per la realizzazione ed il funzionamento dei percorsi di emergenza/urgenza per le patologie tempo-dipendenti. Siamo convinti che per poter riorganizzare davvero la Sanità regionale sia necessario l’intervento del Governo nazionale.

Non con la nomina di un commissario si riusciranno a risollevare le sorti della nostra Regione in tema di Sanità (12 anni di commissariamento hanno solo peggiorato la situazione, sotto ogni punto di vista), ma soltanto con l’emanazione, da parte dello Stato, di un provvedimento ad hoc che azzeri il debito e, nello stesso tempo, vada ad incrementare le risorse a disposizione, partendo anche dalla rivisitazione del decreto Balduzzi i cui criteri non possono essere applicati al Molise, che resta “un quartiere di Roma” nel numero di abitanti, ma non nelle condizioni orografiche del territorio sul quale essi sono distribuiti. Per poter raggiungere questo obiettivo riteniamo che tutte le Istituzioni molisane, a qualsiasi livello, debbano agire all’unisono, il commissario-Presidente, la rappresentanza parlamentare, noi Sindaci.

Tutti insieme dobbiamo rappresentare con forza la necessità di vederci riconosciuto il diritto alla tutela della salute sancito dalla Costituzione. In qualità di Sindaci del Basso Molise chiediamo al commissario-Presidente Toma - qualora sia stato il Tavolo tecnico sulla verifica degli adempimenti del Piano di rientro dal disavanzo sanitario ad aver imposto l’approvazione del Programma Operativo 2019-2021 - di recedere da questo “patto scellerato” e fare i veri interessi dei Molisani revocando, in autotutela, il Dca n. 94/2021 al fine di garantire realmente e con una programmazione condivisa il diritto alla salute della popolazione molisana e basso molisana in particolare. Peraltro, considerato che ormai siamo prossimi alla scadenza della validità del Pos 2019-2021 (e quindi ogni eventuale impugnativa dello stesso risulterebbe inefficace in quanto non sortirebbe alcun beneficio per la collettività con inutile dispendio di risorse e costi), si invita il Commissario ad acta a voler considerare celermente tutte le osservazioni ed i rilievi formulati nella redazione del nuovo Piano Operativo Sanitario del 2022-2024.

Nel caso di mancato accoglimento delle nostre istanze nel redigendo Pos 2022-2024, rappresentiamo fin d’ora di non prestare alcuna intesa riservandoci ogni azione utile a salvaguardare e garantire il diritto alla salute dei nostri cittadini».  

I Sindaci del Basso Molise dei Comuni di

Termoli

Larino

Montenero di Bisaccia

Guglionesi

Campomarino

Portocannone

San Martino in Pensilis

Petacciato

Mafalda

Guardialfiera

Lupara

Colletorto

San Giuliano di Puglia

Bonefro

Santa Croce di Magliano

Ururi

Rotello

Montemitro

Montorio nei Frentani

Montelongo

Casacalenda

Provvidenti

Ripabottoni

Morrone del Sannio

San Giacomo degli Schiavoni

Palata

Acquaviva Collecroce

Tavenna

San Felice del Molise

Montefalcone nel Sannio

Castelmauro

Civitacampomarano

Montecilfone

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