Tacchi, suole e scarpe: Eugenio le ripara da quasi 70 anni e "resiste" al progresso

Mestieri mar 19 ottobre 2021
Attualità di Michele Trombetta
2min
L'ultimo ciabattino verace a Termoli: Eugenio Miniero

TERMOLI. Mestieri antichi che resistono alla grande distribuzione e persino all’e-commerce. Ha quasi 70 anni di lavoro alle spalle, ma non demorde.

Parliamo di Eugenio Miniero, ancora all’opera nella sua bottega storica del Terzo corso, a Termoli.

Davvero una icona, l’ultimo dei ciabattini di Termoli, autentico personaggio tutto chiodini, martello e mastice, lui fin da quando “Lulucce” Mileti, il suo mastro, gli disse ancora poco più che bambino di farsi fare “nu Zenale”, (il grembiule) dalla mamma e vieni ad imparare il mestiere, è sempre stato seduto al suo banchetto a rimettere tacchi, suole e lucidare scarpe che gli arrivavano in condizioni disastrate e lui in poco tempo le rimetteva in pista più nuove di prima.

Oggigiorno si fa subito, quando le scarpe diventano vecchie e usurate, le buttiamo.

Ci rechiamo nei grandi megastore calzaturieri e scegliamo le nuove scarpe tra migliaia di modelli.

Questo consumismo facile  ha sicuramente dato un colpo di grazia agli artigiani come Eugenio, molti suoi colleghi si sono arresi al progresso, lui no. Ha resistito e resiste da gran combattente.

Per fortuna, nel mantenere vive tradizioni e mestieri, c’è ancora qualcuno che è legato alla vecchia e affascinante manodopera e riesce ancora a soddisfare le richieste di rimessa a nuovo di modelli di scarpe a cui molti clienti sono affezionati.

Nel suo locale di via Vittorio Emanuele III al civico 80, a poca distanza dalla chiesa di San Timoteo, come accadeva per i barbieri vecchio stampo, via vai di amici e conoscenti che vanno a fargli compagnia, raccontando fatti e fatterelli della vita quotidiana termolese.

Eugenio ha anche un’altra bella compagnia tante gabbiette con diversi pappagallini coloratissimi che fanno parte della sua famiglia da diversi decenni.

Eugenio poi ha anche un ‘altra prerogativa è uno dei primi tifosi forse uno dei più veterani del Termoli Calcio, lui ha il suo posto fisso allo stadio Cannarsa e nessuno osa occuparlo nemmeno quelle pochissime volte che non va allo stadio.

Poi oltre al Termoli calcio ha anche una passione per il Napoli calcio  e quest’anno con  giallorossi e azzurri primi in classifica a punteggio pieno non può che essere felice.

Il suo pensiero va anche ai figli, Luigi, Daniele e Antonio, mentre si acciglia con un velo di tristezza quando mostra le tante foto che sono esposte in bottega e indica quelle di sua moglie, scomparsa di recente. Anche per lei ha deciso di andare avanti nella passione che lo ha contraddistinto fino ad oggi fin da quando aveva i pantaloncini corti e Lulucce il suo primo maestro calzolaio gli insegnò il lavoro di tutta una vita: Eugenio Miniero l’ultimo dei ciabattini termolesi.

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