«Non accalappiate i cani del cimitero», insorgono le volontarie di "Zampe nel cuore"
GUGLIONESI. Sale la rabbia nei volontari dell’associazione “Zampe nel cuore onlus”di Guglionesi. Rabbia che nasce dalla notizia e dalla volontà del comune di far accalappiare i cani del “cimitero”. Cani che, da anni ormai, vivono in quella zona e che non hanno mai dato fastidio a nessuno.
La notizia si è sparsa in paese e, così, le volontarie si sono ritrovate al cimitero a presidiare la zona.
Ci sono state denunce da persone che hanno paura di questi animali, cosa lecita per chi ha determinate fobie ma le volontarie non ci stanno, “abbiamo chiesto dei terreni comunali per creare un rifugio per gli animali abbandonati, proprio per toglierli dalla strada ma non ci è stata data nessuna risposta. La nostra idea del rifugio è anche un modo per non gravare sulle casse comunali, poiché tenere dei cani al canile costa un bel gruzzolo all’amministrazione”.
I cani vivono lì da oltre 10 anni e in questi anni, ancor prima che nascesse l’associazione, alcune signore di buon cuore se ne prendevano già cura. Sono stati adottati circa 200 cani negli ultimi anni, “al canile, il comune spende per 18 cani circa 18mila euro all’anno, immaginate se avessero accalappiato i circa duecento che noi, come associazione a nostre spese, abbiamo fatto adottare. Sono costi esosi che con il rifugio andrebbero risparmiati per altro”.
Perché accalappiare i cani del cimitero, perché fare segnalazioni su questi cani e non per quelli che girano per il paese facendo danni ai vari mastelli della differenziata? “Forse perché non sono randagi! E tutti in paese sanno che la maggior parte di quelli che si trovano nel centro abitato sono di persone del posto! Ma lì nessuno fa nulla”.
L’associazione quei cani li ha fatti sterilizzare a spese loro, a spese dell’associazione e, tante volte sono in prima linea per raccogliere cibo e coperte per chi è più fragile e, la popolazione è sempre presente. “Non abbiamo mai chiesto nulla al comune. Non ci serve un contributo economico se questo è il risultato. Ci servono risposte e chiarezza per metter su un rifugio fatto come si deve!”.
Il progetto può sembrare ambizioso ma potrebbe salvare questi animali da morte certa, potrebbe esser un modo di tenerli al riparo e al sicuro e, soprattutto, potrebbe ridare loro una nuova vita, quella dell’adozione.