Assistenza sociale a Termoli e nel basso Molise, numeri e progetti

Sussidiari mar 26 ottobre 2021
Attualità di La Redazione
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TERMOLI. Centinaia di famiglie a caccia di buoni spesa alimentari, altre che attendono alloggi e contributi di varia specie. Il tessuto socio-economico che esce da un anno e mezzo di pandemia è indebolito.

Scenario nel quale si inserisce la progettualità dell’Ambito territoriale sociale di zona, che comprende 19 comuni e vede Termoli capofila. Il progetto vuole muovere i suoi passi partendo da alcune questioni di fondo relative al contesto socio-economico e di welfare che l’Italia, in generale, e il Molise, in particolare, presentano. La progettazione si inserisce in un contesto socio-culturale caratterizzato da una situazione di emergenza sanitaria e a cascata sociale ed  economica: contesto in costante e forte mutazione e trasformazione. Per questo è fondamentale che il Sistema dei Servizi Sociali sia in grado di  assumere un approccio dinamico al cambiamento e continui a garantire, ed anzi rafforzi, i servizi e interventi sociali al fine di contribuire alla migliore  applicazione delle direttive del Governo e a mantenere la massima coesione sociale di fronte alla sfida dell'emergenza e post-emergenza. Il Sistema  dei Servizi Sociali deve pertanto dirigersi verso coloro che si trovano, o si vengono a trovare a causa dell’emergenza, in condizione di fragilità̀, anche  in relazione alla necessità di garanzia dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali di cui all’articolo 22 della legge n. 328/2000.

È fondamentale che ciascun Ente, ciascuna struttura e ciascun operatore siano consci del ruolo che i servizi sociali sono chiamati ad assicurare  nell'attuale contesto e ridefiniscano ed adattino nel modo migliore i servizi e le prestazioni lavorative per garantire una risposta di elevata qualità̀ e  al tempo stesso rigorosa nell'assicurare il rispetto delle norme precauzionali che il Governo ha dovuto assumere.  

In una fase di così forti difficoltà economiche, di scenari sociali nuovi, si rende necessario prendere in considerazione la possibilità grazie ai  finanziamenti dell’Eu e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di riprogettare i servizi, rinegoziare i rapporti (istituzionali e con il terzo settore), effettuare le valutazioni e soprattutto le verifiche di impatto delle risposte sociali messe in campo. Nel 2020 in Molise i nuclei familiari che beneficiano del Reddito di cittadinanza, sono 7968 coinvolgendo 17.773 persone. L'importo medio mensile è  di circa € 548,70 (dato INPS Report Trimestrale Giugno 2021). A giugno 2021 assistiamo ad un aumento dei percettori con 8.000 nuclei interessati. Ad agosto 2021 per l’ATS di Termoli si segnalano 1759 famiglie di cui 781 in gestione ai Servizi Sociali (528 per l’attivazione e la gestione dei PaIS) e  978 in gestione al Centro per l’Impiego. Infine, dalla presa in carico dell’intera popolazione beneficiaria del RdC da parte del Servizio Sociale, risulta che circa il 10% dei nuclei presi i carico  presenta fattori multiproblematici che risultano avere particolari difficoltà di integrazione nel tessuto sociale e che mostrano una criticità nella crescita  dei propri figli e una necessità di sostegno alla genitorialità, con particolare riferimento ai bambini di 1000 giorni. L’Ats intende potenziare il sostegno per questi nuclei, abbracciando l’ipotesi che i primi 1000 giorni di vita siano fondamentali per lo sviluppo cognitivo  e relazionale di un bambino così come sostengono alcune teorie psico-educative (Montessori) o socio-economiche come Heckman che sostiene che  per ogni euro investito nei bambini sotto i 3 anni saranno 7 euro risparmiati dalle P.A. per il suo futuro. L’Ambito Territoriale Sociale di Termoli opera esclusivamente attraverso forme di collaborazioni formali con altri soggetti, pubblici o privati, derivanti da convenzioni, protocolli d'intesa e accordi.

L’Ats partecipa stabilmente al tavolo di confronto e concertazione con la Regione Molise, al fine di garantire e pianificare tre macro-azioni per il contrasto alla povertà e all’emarginazione sociale: - il sostegno economico all’inclusione sociale, ossia l’individuazione di risorse per la misura universale di contrasto alla povertà e di criteri di accesso e calcolo degli importi; - l’organizzazione sinergica di servizi efficaci, con particolare attenzione alla presa in carico dell’utenza da parte dei servizi sociali e del lavoro, nonché all’interoperabilità dei sistemi informativi; - l'attuazione di politiche attive finalizzate all’inserimento socio-lavorativo; 7 In questo modo si mira ad attivare congiuntamente le politiche regionali e locali e garantire un reinserimento nel mondo del lavoro delle persone al fine di accrescere l’accessibilità delle famiglie ai servizi di cura e socio educativi.

L’obiettivo diventa, inoltre, quello di assicurare condizioni di vita dignitose a tutti i cittadini, e dunque di costruire programmi di intervento territoriali e progetti individuali capaci di integrare la leva del sostegno al reddito, i percorsi di inserimento socio lavorativo, la fruizione di servizi sociali socio assistenziali di qualità. Al fine di garantire tale obiettivo, l’ATS potenzierà le sinergie operative con il Centro per l’Impiego di Termoli, già proficuamente insediate nell’attuazione dei PUC per dare continuità alle azioni sulle politiche attive di inclusione socio- lavorativa in favore dei destinatari RDC. Le azioni finalizzate ad una corretta gestione del RDC ed alla necessaria creazione della rete pubblico/privata necessarie all’ATS di Termoli sono: 1) Potenziamento dei servizi di segretariato sociale e Porta Unica di Accesso (PUA): servizi per l’informazione e l’accesso al RdC; 2) Il Potenziamento del servizio sociale professionale per la presa in carico, inclusa la componente sociale della valutazione multidimensionale; 3) Servizio di Sostegno alla genitorialità in presenza di una bambina o bambino nei prime mille giorni di vita; 4) Assistenza domiciliare socio-assistenziale e servizi di prossimità; 5) Interventi per i Patti di Inclusione 6) Progetti Utili alla Collettività La prospettiva da quale si muove l’organizzazione è quella della relazione dei servizi alla persona: l’operatore e la persona sono considerati parte di un sistema. Essi possiedono una certa visione del mondo e sono influenzati dal contesto socio-culturale in cui vivono.

La prospettiva relazionale comporta il rifiuto di una relazione precostituita: l’accettazione passiva di una relazione operatore/beneficiario gestita secondo il “modello ortopedico” può impedire di leggere la relazione in modo dinamico e creativo. Ciò potrebbe costituire un ostacolo al confezionamento di un progetto personalizzato “su misura”. Il ruolo dell’operatore non consiste nel condurre il beneficiario verso un obiettivo predefinito (“modello ortopedico”), ma nel promuovere un lavoro di analisi e riflessione. Il beneficiario e il suo nucleo sono considerati soggetti attivi e responsabili nel processo di costruzione della propria visione della realtà (Carli, 2004).

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