La celebrazione del vescovo De Luca al cimitero per commemorare i defunti

2 novembre mer 03 novembre 2021
Attualità di Dalila Catenaro
2min
Commemorazione dei defunti: la celebrazione al cimitero di Termoli

TERMOLI. Celebrazioni religiose nella giornata commemorativa dei defunti nella cappella del cimitero cittadino. Come ogni ricorrenza che si rispetti, proprio in occasione della ricorrenza dei defunti, dopo le due funzioni mattutine, si è tenuta alle 15 la Santa Messa, presieduta dal vescovo Gianfranco De Luca. Tantissimi i presenti per celebrare il ricordo degli amati cari, che non ci sono più. Il Monsignore ha spiegato l’importanza di questa giornata, come se fosse un ponte tra il passato e il futuro. Il ricordo delle nostre radici, dei nostri fratelli defunti. Quelle stesse radici che danno senso, allo spessore e alla qualità della nostra vita. Poiché tutti noi siamo proiettati nella nostra esistenza, nella Patria del cielo, perché il vero senso della nostra esistenza è proprio questo: essere i figli di Dio in pienezza. «È fondamentale ricordare, perché senza memoria non si ha un senso nel vivere. In questi giorni - ha spiegato presule - non si conosce bene il sentimento che prevale nel nostro cuore: magari in alcuni cuori prevale il rammarico, di non aver compreso tanto o di non aver amato tanto, nei confronti di tutti coloro che sono stati i compagni del nostro viaggio.

Ma deve prevalere in assoluto la gratitudine, non fermandoci dinanzi alle nostre mancanze. Questa giornata si eleva ad un ricordo dell’amore, poiché la gratitudine incarna ciò che abbiamo ricevuto dagli altri. Un giorno di gratitudine, quello del 2 novembre». Il vescovo ha ricordato che una profonda gratitudine lo lega ai suoi genitori, ai suoi nonni, che l’hanno accompagnato nella fede. Ed è proprio questa gratitudine che dobbiamo elevare al Signore, perché i nostri cari che sono arrivati al cielo, sono il segno della premura di Dio per noi. Ha ricordato che il mondo non lo fanno le nostre umane imprese, ma lo fanno i Santi, con la loro preghiera e lo fa Dio con il suo amore, che raggiunge l’umanità attraverso il cuore di tanti. Poiché il cuore di ogni uomo è abitato da Dio. Il bene nasce proprio da lui. Ha sottolineato l’importanza della preghiera, poiché pregando si riscopre la propria origine e si riscopre il valore della fraternità, poiché siamo figli di un unico padre. La pandemia, da un lato, ha messo in risalto le nostre fragilità, ma dall’altra parte la nostra interdipendenza, ed è perciò una sfida che dobbiamo accogliere, quella che viene da questo tempo difficile che abbiamo vissuto. Un messaggio importantissimo quello del Vescovo: la fraternità ritrovata, ricercata e costruita continuamente.

 

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