Musacchio all’istituto "Majorana” di Termoli: «La lotta alle mafie parte dall’istruzione»

mar 23 novembre 2021
Attualità di La Redazione
2min

TERMOLI. Si è chiusa sabato la due giorni all’Istituto “Ettore Majorana” di Termoli dal titolo “Le mafie oggi” cominciata il 6 novembre scorso. Voluta dalla dirigente scolastica Maria Maddalena Chimisso e dalla docente Antonietta Primiano. Erano presenti anche alcune classi del Liceo artistico “Benito Jacovitti”. Si è parlato delle evoluzioni delle mafie partendo dall’Unità d’Italia e arrivando ai nostri giorni. Musacchio ha parlato ai giovani che lo hanno ascoltato in rispettoso silenzio. Si è soffermato sull’emergenza mafie che proprio i giovani si troveranno a dover affrontare anche per l’inerzia dei loro padri. Si è detto che non esistono più zone geografiche specifiche, ma il fenomeno mafioso si è esteso su tutto il territorio nazionale, Molise compreso, infiltrato ormai, nella politica, nel sociale e nell’economia dei nostri territori. «Una realtà di fronte alla quale - ha aggiunto Musacchio - voi giovani non potete e non dovete essere spettatori passivi, ma nuove sentinelle di legalità come diceva il mio maestro Antonino Caponnetto».

«Vi auguro e mi auguro che voi possiate cambiare ciò che non abbiamo avuto il coraggio di cambiare». «Vi voglio bene davvero tutti e spendo con gioia e passione il mio tempo con voi per parlare di legalità e di vittime che per questo nobile ideale hanno perso la loro vita». «Mi avete regalato tante emozioni in questi due giorni«. «Dalla commozione di alcuni di voi nell’ascoltare la storia d’amore di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, fino al chiedermi approfondimenti su Rita Atria, don Peppe Diana, don Pino Puglisi e di tanti altri “eroi” che hanno avuto il coraggio di combattere la mafia a viso aperto». «Mi rendo conto, dopo quasi trent’anni in giro per le scuole d’Italia (li compirò il 19 febbraio 2022), che siete molto più profondi e interessati a questi temi di quanto si possa pensare». «Sappiate che le nuove mafie sono invisibili, sono silenziose e sparano solo come ultima soluzione». «Possiedono fiumi di denaro e condizionano la vita economica e sociale dei nostri territori senza che ce ne possiamo accorgere». «Hanno la complicità di imprenditori, liberi professionisti e politici corrotti». «Per questi motivi, vi dico che nella lotta alla criminalità organizzata il tema culturale e il ruolo delle nuove generazioni sono essenziali». Musacchio ha chiuso l’incontro con un monito rivolto proprio agli studenti: «Ragazzi, studiate, per non essere vittime del veleno inoculato dalle mafie, l’antidoto lo avete a portata di mano, è lo studio, è la scuola, sono i vostri insegnanti».

«La più grande nemica delle mafie è la conoscenza». Non a caso Paolo Borsellino ci incitava con questa frase: «Parlate di mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene». «Questo suo pensiero ci dice quanto importante sia informare proprio voi giovani studenti con percorsi mirati, partendo dalle elementari fino all’Università».

 

 

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