Amore e rispetto: focus all'istituto Majorana
TERMOLI. Giovedì scorso in tutto il mondo si è celebrata la giornata contro la violenza sulle donne. Una giornata che ci ricorda quanto sia dilagante il fenomeno della violenza e degli abusi domestici. Un fenomeno che deve essere combattuto e deve saltare all’attenzione di tutte le fasce generazionali: dai più piccoli agli anziani. Un problema da combattere giorno per giorno.
E proprio in questa occasione, nella giornata di ieri, si è svolto l’incontro dal titolo: “Amore e rispetto”, il dibattito nell'aula magna dell’Istituto Ettore Majorana.
L’incontro avvenuto presso l’istituto Majorana ha visto la partecipazione attiva dei ragazzi delle scuole superiori, che hanno partecipato al dibattito rispondendo anche alle domande.
Ha introdotto l’incontro la dirigente dell’istituto, la professoressa Maria Maddalena Chimisso, che ai nostri microfoni ha raccontato che nonostante le tante iniziative che si tengono sulla delicata tematica, il problema sembra manifestarsi sempre di più in maniera eccessiva. È fondamentale quindi l’educazione dei ragazzi, affinché crescano con la consapevolezza che il rispetto è alla base dei rapporti e delle relazioni.
Presente la dirigente del commissariato di polizia di Termoli, la dottoressa Maria Concetta Piccitto, che ha spiegato che sul nostro territorio i dati degli ultimi due anni sono rimasti identici, sia per il numero di denunce presentate, sia per quanto riguarda le persone denunciate. Ma anche quelle persone nei cui confronti sono stati adottati dei provvedimenti restrittivi. Anche relativamente all’età: se la media prima era di soggetti di 45-50 anni, adesso riguarda molte fasce d’età. Al livello nazionale ha spiegato la Piccitto ci sono stati dati, a seconda delle zone, un po’ contrastanti, su un eventuale aumento o diminuzione di segnalazioni durante il periodo di lockdown. Nella zona del termolese non c’è stato un aumento di casi, durante il periodo di chiusura.
È intervenuta durante il dibattito, la dottoressa Maria Grazia La Selva, responsabile del cento antiviolenza “Liberaluna”, che ai ragazzi ha spiegato che la violenza si scatena quando mancano il rispetto e l’amore. Il centro Liberaluna da sette anni segue casi di tante donne, anche di ragazze ancora minorenni , che si ritrovano a dover subire soprusi. Bisogna cooperare allo stesso modo per accogliere una donna e farla sentire a proprio agio e ridarle così fiducia, dopo un’esperienza drammatica.
La dottoressa Emanuela Teresa Galasso, psicologa del centro Liberaluna ha spiegato che la violenza colpisce tutti e lede la persona , la sua identità e l’autostima.
Presente anche una testimone e vittima per molti anni di violenza domestica, la signora Amelia Borati, che ai nostri microfoni ha raccontato la sua difficile esperienza, invitando le ragazze e le donne a denunciare e a non aver paura di ribellarsi. La signora Amelia ha spiegato l’importanza della sua testimonianza, affinché possa aiutare anche solo una donna, ad uscire dal tormento della violenza domestica.
La giornata partecipativa e interessante è servita per far conoscere il fenomeno della violenza, anche tra i più giovani. Anche perché il miglior rimedio per debellarla è parlarne e informare, in particolar modo le giovani generazioni.
Al centro dell'aula magna dell’istituto, simbolo di questa giornata: le scarpette rosse posate sul pavimento, simbolo del sangue di donne innocenti versato in tutto il mondo.