Il Pos di Toma sopravvive al Tar, i commenti alla decisione dei giudici
TERMOLI. Arrivano i commenti sulla sospensiva negata dal Tar Molise ai ricorsi presentati contro il Pos 2019-2021.
A esprimersi, con un video-messaggio, anche Laura Venittelli, avvocato che ha curato il ricorso assieme all’avvocato Rita Matticoli per la Casa dei Diritti.
La Venittelli evidenzia come i giudici pur respingendo l’istanza di sospensiva cautelare, lancia un messaggio alla politica sui rischi derivanti dall’attuazione del Pos, che potrebbero provocare nuovo contenzioso e appena i decreti attuativi saranno pubblicati, ha già annunciato la Casa dei Diritti, che saranno subito impugnati, proprio sulla scorta dell’assunto contenuto nell’ordinanza del Tar Molise.
A intervenire anche la vicepresidente del Comitato Molisanità L 113, Debora Staniscia, non nasconde la propria insoddisfazione. La realtà associativa ha partecipato al ricorso portato avanti dal Forum e curato dall'avvocato Enzo Iacovino.
«Per i giudici del Tar Molise il programma operativo sanitario non presenta “un danno grave e irreparabile”. Sotto la lente, di fatto, la natura esclusivamente programmatoria del Pos che “non possiede – scrivono i giudici – una concreta ed immediata efficacia lesiva degli interessi della parte ricorrente. Questa affermazione ,anche se in modo duro e crudo, può essere paragonata all'affermazione che uno stupro o qualunque violenza non può essere considerata tale se non nel momento che avviene e che la vittima giace a terra esanime! Ed è così che i giudici, in seguito a questa loro decisione, vogliono vedere il Molise e i molisani: morti! Violentati per l'ennesima volta, anche in un aula, con meri giochi di parole che farebbero intendere che una programmazione non può essere lesiva! Una programmazione, di fatto, è molto più lesiva dell'attuazione perché presuppone, per l'appunto che io ho in programma di attuare un comportamento che di lì al futuro viene messo in atto. Se così non fosse, non servirebbe programmare o quantomeno programmare quei comportamenti nella fattispecie. Del resto i giudici, probabilmente sono miopi o ciechi e sordi totalmente, se non vedono e non sentono che dalla programmazione, poi divenuta attuazione ,del piano operativo 2015/2018, sulla scorta della quale si programma questo piano che diverrà poi attuativo il Molise conta oltre 500 vittime di Covid, non ha un centro dedicato, non ha programmi effettivi per le malattia tempo dipendenti, non ha addirittura rifornimenti di medicinali domiciliati per le cure oncologiche, non ha medici e operatori sufficienti, ha un 118 in sofferenza, ha una miriade di reparti chiusi nelle strutture e tanto altro ancora. E come se non bastasse, questo stesso Tar, dovrebbe prendere ad esempio, l'errore già commesso da sé stesso di respingere il ricorso ad persona fatto dal sindaco di Termoli e annessi cittadini sull'emodinamica, affermando in linea di massima la stessa motivazione di oggi e non rendendosi conto di aver punito i cittadini perché di fatto la sua ordinanza, ad oggi ancora non trova riscontro da parte dell’Asrem! Per il Tar quindi va tutto bene? Ci venga reso noto secondo loro cosa altro deve accadere, basandoci anche su dati certi e pregressi, prima che almeno la giustizia di ponga dalla parte dei cittadini piuttosto che dalla parte del potere».