Turismo accessibile in Molise: dal braille ai trasporti promuovendo l’inclusività

Tourism4All ven 03 dicembre 2021

Termoli L’accessibilità a 360° con l’obiettivo di rendere il Molise una regione libera da ogni ostacolo, aprendo la strada al turismo di ogni tipo.

Attualità di Valentina Cocco
5min
Tourism4All i video promozionali di Petacciato e della Chiesa di Santa Maria del Mare di Campomarino

PETACCIATO. Il turismo in Molise è sostenibile? È questo il quesito a cui si è cercato di dare una risposta questa mattina, venerdì 3 dicembre, nella splendida cornice di Palazzo Ducale, quando la Regione Molise, l’università, l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Termoli (Aast), l’agenzia viaggi Di Paola e gli esperti del progetto europeo ‘Tourism4All’ si sono incontrati per discutere dei risultati e delle azioni realizzate sui territori italiani e croati coinvolti nel programma transfrontaliero Interreg di cui la Regione Molise è capofila.

Il fulcro fondamentale su cui si svolge il progetto è l’accessibilità, intesa nel senso più ampio del termine, senza incorrere nell’errore di circoscriverlo alla mera agibilità dei luoghi, ma includa anche gli «handicap sensoriali, alimentari, familiari, culturali, digitali, con l’obiettivo di creare inclusione», come ha esposto Nicola Pavone, direttore del I dipartimento della Presidenza della Giunta Regionale servizio politiche culturali, di promozione turistica e sportiva rapporti molisani nel mondo.

Obiettivi che la Regione Molise ha perseguito negli ultimi tre anni, investendo oltre 2milioni e mezzo dei fondi a disposizione ma che, tuttavia, ha ancora alcune lacune: «Siamo a fianco delle azienda – ha spiegato l’assessore regionale Vincenzo Cotugno – Serve però più collaborazione da parte delle amministrazioni locali. Alcune di queste sono giovani e si sono mostrate attive, collaborando fattivamente al progetto, altre meno. È chiaro che il cardine del progetto giri sulla collaborazione, anche quella degli stakeholder. Le parole d’ordine sono condivisione, partecipazione e ascolto».

I risultati raggiunti dal progetto Tourism4all hanno incluso «dieci destinazioni turistiche con un livello di accessibilità migliorato», come dichiarato da Roberto D’Amico Project Manager del progetto che ha mostrato i video promozionali creati, in lingua italiana, inglese e tedesca, sia del Molise che delle zone italiane incluse nel progetto, sia esempi di mobilità sostenibile come ad esempio il tandem inclusivo per persone con disabilità cognitive e sensoriali a disposizione nel bosco della Mesola, passando per i menu pensati per chi ha intolleranze, ai percorsi per le famiglie con bambini o con animali fino all’accoglienza di persone con religioni differenti.

Accessibilità a 360° (fisica, sensoriale e culturale), come anticipato, che non può permettersi di escludere nessuno. Ma com’è possibile evitare di escludere alcune categorie se non si conoscono i fruitori del turismo? «Attraverso dei questionari inviati alle strutture presenti sul territorio – ha illustrato Maria Tirabasso dell’ufficio promozione e tutela delle lingue minoritarie della Regione Molise – L’obiettivo è quello di rilevare i punti di forza, in termini di accessibilità, delle stesse, inviando anche dei suggerimenti migliorativi».  Accanto ai questionari, la Regione Molise ha pensato ad una Tourist Card, attiva dal prossimo anno, a cui le strutture molisane, non solo quelle ricettive ma anche negozi o strutture culturali, potranno aderire sottoscrivendo l’adesione, destinata ai turisti a cui sono dedicati benefit (scontistica o altre premialità).

Parlare di inclusività, senza conoscerne il termine, è l’errore in cui si rischia di cadere quando si parla di turismo accessibile: «Quando ho immaginato di scrivere questo progetto iniziammo a pensare a cosa voglia dire accessibilità - ha commentato Mario Ialenti – Accessibilità vuol dire consentire a tutti di fare turismo, avendo luoghi che possano essere frequentati da tutti. Il tutto offrendo servizi diversi e di qualità».

Esempio lampante di cosa voglia dire turismo accessibile è ‘La vacanza di Clara’, l’amica di Heidi colpita da un handicap fisico e dalle difficoltà di ritrovarsi in montagna: «Questo progetto è una buona pratica, ma c’è ancora tanto altro che si può fare  - ha riflettuto Letizia Bindi docente UniMol – Serve rispondere alle domande su come si possano connettere le varie realtà, promuovendo i territori e sviluppando nuove imprese culturali, individuando forme virtuose di valorizzazione dei territori».

Accessibilità sì, ma senza dimenticare le diseguaglianze interne: «Mi viene in mente e sento parlare di buone intenzioni e buone pratiche. Di buone intenzioni sono lastricate le strade dell’Inferno e fermandoci alle buone intenzioni andiamo ad incontrare Cerbero – il commento del Commissario Straordinario dell’Aast Remo DI Giandomenico - L’articolo 3 della Costituzione Italiana dice che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale”. La carta costituzionale parla di diritto dei cittadini che vale per tutti, non disquisisce la disabilità. Spesso perdiamo di vista tutta l’articolazione che, da oltre tre secoli, si è elaborata, fissandoci sui particolari. Dobbiamo rendere il territorio accessibile a tutti: quando troviamo una buca sulla strada, la persona sulla carrozzina non ci può andare, ma anche chi non si muove con la carrozzina rischia di farsi male percorrendola. C’è un discorso molto più ampio da fare: ad oggi non conquistiamo nulla. Si pensi ai cittadini di un piccolo borgo come ad esempio Provvidenti: ha gli stessi diritti di un cittadino di Termoli? Lo Stato spende gli stessi soldi per entrambi? È giusto affermare che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti? Se cominciassimo ad attuare la Costituzione potremmo fare in modo di rendere più accessibili tutti i diritti. Accanto alle disabilità visibili ci sono anche quelle invisibili: pensate ad una madre con il passeggino che non può raggiungere alcuni luoghi per assenza di scivoli o strade adeguate. Pensate anche alla carenza dei bagni pubblici, come al Porto di Termoli che ne è sprovvisto rendendo la zona inaccessibile. Bisogna costruire una catena dell’accessibilità, per consentire anche ai giovani di costruire qualcosa per il futuro dei loro territori. È il momento di sostenere, di motivare affinché le nostre piccole attività produttive possano fare qualcosa, motivando e togliendo quest’alone di depressione che aleggia nella nostra regione».

Spunti di riflessione che vado di pari passi con le richieste dei turisti: «Importante ricordare anche la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo – la conclusione di Stefano Aiello titolare Di Paola Viaggi – Ci sono tante disabilità diverse che spesso possono essere categorizzate più come bisogni. C’è la necessità di individuarle e saperle soddisfare».

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