Acque di balneazione, trend in miglioramento nel 2021

Il rapporto sab 22 gennaio 2022
Attualità di La Redazione
7min
Spiaggia Lungomare Cristoforo Colombo gremita nel primo fine settimana di luglio ©TermoliOnLine
Spiaggia Lungomare Cristoforo Colombo gremita nel primo fine settimana di luglio ©TermoliOnLine

TERMOLI. La stagione balneare 2021 si è chiusa da mesi, con la fine di settembre, e la prossima non è poi così lontana, se consideriamo i temerari che già tra aprile e maggio tornano a popolare l’arenile e anche a tuffarsi in mare.

L’Arpa Molise ha realizzato lo studio sulla qualità delle acque di balneazione, attraverso cui oltre a fotografare quanto rilevato nel passato recente, indica anche delle prescrizioni verso il 2022. La rete di monitoraggio delle acque destinate alla balneazione, stabilita con la Deliberazione di Giunta Regionale del Molise n. 102 del 30 aprile 2021, ha individuato 24 punti di campionamento lungo la costa molisana, confermando le 7 aree omogenee, nel rispetto dell'art. 7 punto 6 del D. Lgs 116/08. Inoltre, nel rispetto di quanto stabilito all’articolo 8 punto 4 del succitato Decreto, per l’acqua di balneazione denominata “Rio Vivo 3” avendo questa riportato, dalla valutazione dei dati nell’intervallo 2017-2020, al termine della stagione balneare 2020, il giudizio di qualità “Scarsa” nella citata Delibera sono state individuate, quali misure di gestione, il divieto temporaneo di balneazione a partire dall’inizio della stagione balneare 2021 ed un monitoraggio con una maggiore frequenza. Al contempo è stato chiesto all’Autorità comunale di Termoli: di individuare le cause che hanno impattato e determinato nel tempo lo scadimento di qualità, e porre in essere le soluzioni tecniche ed amministrative per ridurre o eliminare le fonti determinanti il pregiudizio attraverso la protezione ed il miglioramento ambientale e valutarne anche la riapertura della stessa acqua di balneazione nella stagione 2021; al fine di proteggere i bagnanti dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione, apporre, presso i punti di accesso dell’acqua di balneazione una idonea cartellonistica adeguata recante l’avviso di divieto di balneazione. Ai fini della massima precauzione sanitaria e ambientale, per l’acqua di balneazione classificata con giudizio di qualità “sufficiente” denominata “50 m sud Rio Sei Voci” ricadente sempre nel Comune di Termoli è stabilito un monitoraggio con frequenza quindicinale e la pianificazione, da parte dell’Autorità comunale, di tutte le indagini conoscitive per l’individuazione delle criticità che determinano il pregiudizio sulla qualità dell’acqua. L’Agenzia ha pianificato le attività di monitoraggio secondo le indicazioni contenute nelle Linee guida del Ministero della Sanità “Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis ovata nelle coste italiane”.

Pur non presentando criticità, a scopo cautelativo, l’Arpa Molise ha predisposto una campagna di monitoraggio anche per l’anno 2021 Si tratta di uno studio utile a migliorare le conoscenze sui fattori di sviluppo della presenza dell’alga bentonica che provoca casi di disturbo alle prime vie respiratorie e talvolta stati febbrili nei bagnanti che stazionano sulla spiaggia, effetti dovuti all’azione di una tossina a volte prodotta da Ostreopsis e veicolata dall’aerosol marino. L’individuazione dei siti lungo la costa molisana ha tenuto conto sia dei dati di affluenza dei bagnanti sia delle particolari condizioni qualitative meteo-marine che favoriscono tali sviluppi. Le campagne di cui trattasi sono state articolate nell’arco dei mesi da maggio ad a settembre 2021. La rete di monitoraggio comprende 3 stazioni campionamento: Litorale Campomarino (comune di Campomarino); Cala Sveva (comune di Termoli); Marina di Montenero (comune di Montenero di Bisaccia).

La campagna di indagine nel 2021 effettuata dal personale del Dipartimento di Isernia non ha rilevato la presenza dell’Ostropsisis Ovata in nessun campione analizzato. Nel comune di Campomarino non sono adibite alla balneazione le zone di mare ricadenti: nel raggio di 250 metri dalla foce del fiume Biferno; metri 50 a nord e 50 metri a sud delle opere foranee del porto turistico di Campomarino; nel raggio di 50 metri dalla foce del fiume Saccione. Nella Delibera di Giunta Regionale n. 162/20 oltre ad aver pianificato una maggiore frequenza, quindicinale, del monitoraggio ai sensi del D.Lgs 116/08 per l’acqua di balneazione “Rio Vivo 3” è stato disposto il divieto temporaneo alla balneazione, nel rispetto dell’art. 8 comma 4 del succitato Decreto, chiedendo, al contempo, all’Amministrazione Comunale di Termoli l’individuazione e la rimozione delle cause determinanti lo scadimento del giudizio di classe, differendo la riapertura alla balneazione a seguito di istanza del Comune di Termoli alla Regione Molise – Servizio Tutela e Valutazioni Ambientali, contenente una puntuale descrizione delle misure di risanamento messe in atto e gli esiti, dei primi 2 campionamenti consecutivi, favorevoli dalla attivazione delle misure di gestione adottate. Nel comune di Termoli non sono adibite alla balneazione le zone di mare ricadenti: nel raggio di 20 metri dalla foce torrente Sinarca; entro i 100 metri dall'imboccatura e dalle opere foranee del porto di Termoli; nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Rio Vivo; nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Sei Voci; nel raggio di 250 metri dalla foce del fiume Biferno. Nel comune di Petacciato non sono adibite alla balneazione le zone di mare ricadenti: nel raggio di 20 metri dalla foce del torrente Tecchio. È vietata permanentemente la balneazione nel tratto di litorale antistante la spiaggia libera e precisamente la particella n.1 del Foglio di mappa n. 8 del Comune di Petacciato, per una lunghezza i 1500 metri ed una profondità di 10 metri dalla linea di battigia, a causa della presenza di sedimenti argillosi nel fondale. Nel comune di Montenero di B. non sono adibite alla balneazione le zone di mare ricadenti: nel raggio di 50 metri dalla foce del fiume Trigno; entro i 50 metri dall'imboccatura del porto turistico e dalle opere foranee.

In data 23 luglio 2021, presso il litorale nord di Termoli a seguito di campionamenti effettuati dalla Capitaneria di Porto ed alla verifica delle cause della colorazione anomala e misure impatti sulla qualità delle acque di balneazione a sopralluoghi e accertamenti da parte di tecnici Arpa alle risultanze analitiche si sono registrati episodi di eutrofia determinata dalla presenza della microalga Fibrocapsa japonica. La fioritura algale ha conferito alle acque marine del tratto immediatamente adiacente alla riva la tipica colorazione rossobruna; tuttavia, tale comparsa non ha pregiudicato la qualità igienica delle acque di balneazione in quanto questo tipo di alghe, di norma, non produce danni alla salute dell’uomo. Le fioriture si osservano a fine luglio-agosto, interessano i primi 300 metri a ridosso della battigia, si manifestano con intense colorazioni rosso-brune delle acque. Come è noto il comportamento di queste microalghe nell’arco della giornata si presenta che al mattino l’acqua risulti limpida o appena velata dalla classica torpidità, poi, verso mezzogiorno, la torpidità aumenta e l’acqua comincia a colorarsi, permanendo fino al tardo pomeriggio/sera e può spostarsi in funzione dei venti e delle correnti. Spesso il fenomeno si manifesta a giorni alterni ed in genere ha una durata di 1 o 2 settimane. Si conferma, quindi, che lungo il litorale del territorio regionale i campionamenti effettuati, durante la stagione balneare 2021, hanno dato esito in generale di conformità ai limiti prescritti al D.M 30 marzo 2010. Si è evidenziato un miglioramento delle acque di balneazione della regione riscontrando un aumento della classe di giudizio “Eccellente”, ma soprattutto il miglioramento della qualità delle acque del litorale Sud di Termoli, in particolare per “Rio Vivo 3” che passa in classe “Sufficiente”. Da quanto sopra esposto, si ritiene che codesta Autorità regionale, in sinergia con l’Autorità comunale di Termoli individui azioni per la risoluzione di quelle problematiche che producono pregiudizio sullo specchio di mare antistante il torrente Rio Vivo, in particolare, finalizzate ad individuare eventuali scarichi di acque domestiche non ancora collettate presso gli impianti di depurazione comunali.

Mentre dalla lettura della rappresentazione grafica, per entrambi gli indicatori microbiologici, emerge un trend in peggioramento dei giudizi di qualità per le acque di balneazione del litorale nord in particolare per quelle più prossime allo sfioratoio di piena dell’impianto di depurazione ubicato nell’area portuale, così come evidenziato nella figura seguente, pertanto, occorre adottare soluzioni tecniche idonee al fine di modulare gli impatti dovuto all’immissione dei reflui dello sfioratoio di piena duranti i fenomeni piovosi di particolare intensità, caratteristica sempre più frequente soprattutto nei periodi estivi. Con l’occasione si sottolinea che il Decreto Ministero della Salute 30 marzo 2010 all'art. 2 comma 8 individua le Regioni come Autorità competenti alla valutazione ed adozione di idonee misure di gestione quali l'individuazione delle cause del peggioramento e la programmazione di azioni mirate al miglioramento della qualità delle acque di balneazione, nel rispetto di quanto dettato dall'art. 4 punto g) del D. Lgs 116/08. Inoltre, all’art. 8 punto 3, del Decreto Legislativo prescrive sempre alle Regioni di adottare “misure appropriate per aumentare il numero delle acque di balneazione classificate di qualità «eccellente» o «buona». Infine, si invitano codeste Autorità, ciascuna per la propria competenza, di promuovere e divulgare con tempestività le informazioni sulle acque di balneazione insistenti nel territorio regionale, così come indicato all’art.15 del D. Lgs. 116/08, utilizzando adeguati mezzi e tecnologie di comunicazione e apponendo, nelle immediate vicinanze degli accessi al mare di ciascuna acqua di balneazione, una idonea cartellonistica che indichi anche le previsioni di inquinamenti di breve durata ed i divieti di balneazione al fine di prevenire eventuali esposizioni dei bagnanti alla scarsa qualità delle acque evitando probabili effetti sanitari, come patologie a trasmissione oro-fecale, soprattutto in considerazione dei soggetti più sensibili, come bambini e anziani.

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