“Il depuratore del porto sarà in parte riconvertito, non eliminato”

La polemica ven 25 marzo 2022
Attualità di La Redazione
2min
Il depuratore del porto di Termoli ©Termolionline.it
Il depuratore del porto di Termoli ©Termolionline.it

TERMOLI. Termoli Bene Comune – Rete della Sinistra e MoVimento Cinque Stelle continuano a battere sulla questione depuratore.

L’amministrazione Roberti mena gran vanto di una proclamata “delocalizzazione” del depuratore del porto, lasciando intendere che l’impianto sarà eliminato. Non è vero e spieghiamo perché.

Il depuratore del porto raccoglie attualmente il 64% dei liquami urbani (fogna nera) di Termoli eall’incirca la stessa percentuale delle acque piovane (fogna bianca). Esso da anni è inadeguato a svolgere la sua funzione, con danni, patenti o latenti, all’ambiente marino, alle attività turistiche ed alla salute dei bagnanti.

Che l’amministrazione comunale se ne preoccupi è dunque doveroso. L’intervento che essa ha scelto - su progetto di ACEA Molise srl - prevede un investimento di 7,5 milioni, di cui 3.825.000 euro finanziati dalla Regione Molise ed i restanti 3.675.000, anticipati da ACEA, pagati nelle bollette dagli utenti. Il progetto prevede l’ammodernamento dell’attuale depuratore di Pantano Basso ed il suo affiancamento con un nuovo depuratore; i due impianti avranno capacità depurativa fino a 60.000 AE (abitanti equivalenti) e su di essi convergeranno le fogne nere e parte delle fogne bianche. Nel progetto non si tiene conto del depuratore del Sinarca, perché (dice ACEA) gestirebbe solo 2.000 AE. Ma come, non doveva avere la capacità di 12.500 AE?

L’impianto del porto continuerà a svolgere la funzione attuale per quanto riguarda le acque pluviali, che – dopo la raccolta e la clorazione – saranno pompate in mare attraverso la conduttura lunga circa 1.800 metri. Importanti modifiche sono invece previste per quanto riguarda la fogna nera. Una parte dei liquami che oggi affluiscono al porto sarà reindirizzata direttamente verso la nuova stazione di sollevamento del parco; la restante parte – relativa ai quartieri Centro e Rio Vivo Marinelle – che rappresenta circa il 28% di tutti i liquami urbani di Termoli, continuerà ad affluire al porto. Qui resteranno (ristrutturati) gli impianti di grigliatura, per separare le parti solide da quelle liquide, e di dissabbiatura; i liquami trattati saranno convogliati con una nuova condotta premente alla nuova stazione di sollevamento del parco, da dove proseguiranno verso i depuratori a Pantano Basso.

Gli interventi progettati rappresentano un grande progresso rispetto alla scandalosa situazione esistente, ma non la strombazzata eliminazione dell’impianto del porto, dove permangono alcune criticità, in primo luogo quella di possibili o probabili rilasci maleodoranti, in uno dei luoghi più rappresentativi ed ammirati di Termoli. Per tale motivo, il 24 marzo abbiamo depositato un’interrogazione a risposta scritta, in cui chiediamo al sindaco «con quali soluzioni tecniche si intende escludere la fuoriuscita di miasmi maleodoranti dall’impianto porto, durante le operazioni di pretrattamento dei liquami ivi affluenti». Nella stessa interrogazione abbiamo chiesto «come mai al depuratore mattatoio/Sinarca si attribuisce la capacità di servire appena 2.000 AE e non 12.500 AE, come da progetto».

Questi sono i fatti, rispetto ai quali continueremo ad esercitare in modo trasparente ed attento la funzione di controllo e stimolo dell’operato dell’amministrazione comunale, nell’interesse di tutti i cittadini”.

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