‘I libri non si bruciano, si leggono’, Guglionesi ricorda il 10 maggio 1933

Viaggio nel tempo mer 11 maggio 2022
Attualità di La Redazione
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Guglionesi ricorda il 10 maggio 1933 ©Personale
Guglionesi ricorda il 10 maggio 1933 ©Personale

GUGLIONESI. È primavera inoltrata. Una giornata dal sole tiepido ci riporta indietro nel tempo. Correva l’anno 1933 era un mercoledì, quel 10 maggio. Chadwick esattamente un anno prima, annunciò la scoperta del neutrone che gli valse la medaglia Hughes ed il premio Nobel nel 1935, la modernità avanzava, il nazismo imperava. La cultura fiondava pietre di carta scritta e rilegata in centinaia di migliaia di libri. La cultura tornò a far paura. Accadeva il 10 maggio di non molti anni fa che la tristezza prese il sopravvento ed il Bucherverbrennungen diventò simbolo della guerra al nazismo. Una guerra a colpi di fogli svolazzanti nello scritto che ancor oggi echeggia nell’etere della Pace che non trova ancora casa. Oltre 20.000 libri andarono letteralmente in fumo. Fu un evento devastante ed un colpo durissimo al mondo della cultura e dell’identità dell’uomo. Era notte, si ricorda. Hitler imperava da ormai cinque mesi e l’ideologia nazista non pose le armi difronte chi aveva scritto pagine piene di libertà. La città di Berlino così si sveglio per il bagliore della notte dettato dai tanti roghi che cancellarono per sempre migliaia di libri. Il fuoco si sa, purifica, e, dunque fu il mezzo migliore per eliminare tutto ciò che era contro l’ideologia nazista. “- Il futuro uomo tedesco non sarà un uomo di libri, ma di carattere “- le parole mai scevre di follia del gerarca Joseph Gooebbels. Karl Marx, BertoltBrecht, Erich Fromm, Albert Einstein, Sigmund Freud furono bruciati vivi ma miracolosamente oggi son tornati ad unirsi al Mondo come ogni 10 maggio accade da quel lontano 1933. La Pace era la ricerca frenetica e mai doma. Anche oggi il tema è lo stesso ed ancora si è alla ricerca della Gloria dei Popoli, della voglia di aggregante forza scevra da quel bagliore malsano e pieno di cenere ancora sporca e puzzolente di inchiostro indelebile e color sangue.

Ricordo come onda d’urto per non dimenticare. Così, il 10 maggio 2022 a Guglionesi, grazie all’interessamento dell’Amministrazione Comunale, dei Parchi Letterari e del Paesaggio di specie quello dedicato a “ FrancescoJovine “, all’Arci cittadina, il ricordo diventa fonte di ispirazione e di confronto con le parole di Primo Levi, della senatrice, nonché cittadina onoraria di Guglionesi, Liliana Segre, di Francesco Jovine. Letture, riflessioni, azioni a conforto di un momento intimo ma pregnante, voglioso di sana partecipazione attiva delle classi dell’Istituto Omnicomprensivo di Guglionesi, la storia ed il tempo si son messe a confronto nel pensiero unico: - Là dove bruciano i libri, prima o poi bruceranno anche gli esseri umani -.

E così il 1935, anno in cui Chadwick veniva insignito del Nobel, lo sterminio dettò il passo verso l’oscenità più cruenta di sempre. “- È avvenuto può accadere di nuovo “- le parole di Primo Levi. L’importanza del ricordo per non porci più carnefici e né carne da macello. Difficile poterlo pensare oggi, ma decisamente la verità storica potrebbe indurci a riflessioni profonde determinanti cambiamenti e visioni, decisamente avanguardiste verso Pace e Libertà. Così Liliana Segre: - “la tentazione dell’indifferenza verso le ingiustizie e le sofferenze che ci circondano necessariamente vanno allontanate “-. Siamo partiti da qui, i ragazzi e le ragazze sono partiti da qui, da quei roghi a dispetto di un Mondo che di cultura voleva vivere allora come ora. Le quattro classi delle superiori, per essere più intimi nel racconto e nel pensiero, si sono avvicendate donando forza per dichiararci liberi nel dire che essere è meglio di non essere, di pensare che sapere è meglio della incultura. Novanta ragazzi e ragazze che oggi hanno fatto la differenza per la loro non indifferenza. Le riflessioni e la voglia di corrispondersi “Pacifisti” di certo non è terminata con la visione dei disegni concernenti la mostra dal titolo “Questo è un Uomo “, né nell’ascoltare dei passi di Jovine tratti da “Le Terre del Sacramento “. I giovani hanno una marcia in più e sentir dire: - Un folle ha recitato l’Amleto accostandolo a Levi ed alla Guerra nel Cuore –forse, ha spalancato le porte per ritrovar sempre e comunque “all’improvviso la Felicità “. Presenti e relatori dell’incontro gli assessori del Comune di Guglionesi Michele D’Anselmo e Carmela Minchillo, che ha letto i brani, Maurizio Varriano, presidente del Parco Letterario e del Paesaggio “ F.Jovine “, Giorgio Gagliardi per l’Arci cittadino. “- Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario “. 

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