Evitare i costi di gas e combustibili fossili: l'esempio della Puglia, ma il Molise che fa?

L'osservatorio ven 20 maggio 2022
Attualità di Claudio de Luca
2min
Gasdotto (foto archivio) ©TermoliOnLine
Gasdotto (foto archivio) ©TermoliOnLine

Il momento è quello giusto. Le sanzioni occidentali alla Russia, oltre all'economia, potrebbero concernere anche l'energia, col prezzo della bolletta elettrica che subisce rincari causati dal possibile 'stop' dell'Ue alle importazioni del gas russo.

La crisi sta facendo lievitare i costi dell’energia elettrica. Un effetto che, in Europa è addirittura amplificato, poiché è proprio l’energia più costosa a determinare il prezzo dell’elettricità. Dovendo riflettere il costo dell’ultima centrale (che deve entrare in esercizio per soddisfare la domanda, dal momento che quelle alimentate da fonti rinnovabili e il nucleare funzionano sempre quando possono), sono i combustibili fossili, oltre al costo delle tasse sull’inquinamento da CO2, a determinare il prezzo dell’energia; ciò perché alcuni impianti a gas sono necessari per la maggior parte del tempo e non funzionano a meno che il prezzo dell’elettricità non sia sufficientemente alto al punto da coprire i costi operativi.

Ma, se l’energia da rinnovabili adesso è molto più economica, perché i consumatori non possono acquistare l’elettricità direttamente da tali fonti, evitando di pagare i costi di gas e combustibili fossili? E qui che dovrebbe entrare in gioco la Regione Molise che, atteggiandosi sulla falsariga della Puglia (dove il cervello lo fanno camminare), potrebbe agevolare le sorti economiche dell'utenza locale. Vediamo come.

Pochi giorni fa l'Ente presieduto da Emiliano ha pubblicato un bando (per il reddito energetico) che consentirà ai pugliesi di produrre energia da fonti rinnovabili a basso costo, con l'aiuto - naturalmente - dei finanziamenti pubblici. La misura prevede un contributo a fondo perduto sino a un massimo di 8.500 euro per l'acquisto e l'installazione di sistemi di accumulo. Il provvedimento, rivolto ai nuclei familiari con Isee inferiore a 20mila euro, dispone di una dotazione finanziaria di circa 6,8 milioni di euro per favorire la progressiva diffusione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile a servizio delle utenze residenziali domestiche o condominiali, attraverso interventi in favore di utenti in condizioni di disagio sociale ed economico.

Grazie a tale sostegno, sarebbe possibile coprire anche in Molise i costi per l'acquisto e l'installazione, nelle abitazioni, di un impianto per la produzione di energia elettrica e termica dal rinnovabile. Il 'surplus' energetico prodotto servirebbe ad alimentare la misura e ad assegnare le risorse ad altri beneficiari. Oltre alle ricadute positive sull'ambiente e sul clima, i benefici per i Molisani sarebbero anche di tipo economico, a cominciare dalla creazione di una nuova filiera locale dell'installazione, manutenzione e gestione di questo tipo di impianti che vede protagonisti gli operatori economici specializzati iscritti ad un Albo regionale. Sarebbe un bel traguardo per gli amministratori della ventesima regione che, finalmente, avrebbero l'opportunità di dimostrarsi virtuosi.

In Puglia hanno individuato, con un apposito bando, gli operatori economici qualificati alle operazioni di installazione, di connessione, di manutenzione e di assicurazione di energia elettrica e termica alimentati da fonti rinnovabili. Lo ha sottolineato l'assessore regionale allo Sviluppo economico che ha dichiarato: «Ora il reddito energetico entra nella fase più operativa e concreta: quella dell'accesso alla misura da parte degli utenti. Una misura molto attesa dai cittadini, divenuta legge in un momento in cui il costo dell'energia pesa in maniera considerevole soprattutto sulle famiglie più vulnerabili. Così, da una parte rendiamo la transizione energetica ed ecologica un'azione concreta, e dall'altra contrastiamo la povertà energetica che colpisce un numero crescente di persone».

Claudio de Luca

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