Siamo a una svolta, arrivata dalla Soprintendenza l'autorizzazione per riqualificare l'ex Cinema Adriatico
TERMOLI. Forse una luce in fondo al tunnel, anche se parliamo di piazza Sant'Antonio ci riferiamo però solo al Cinema Adriatico, meglio sgombrare subito il campo...
Ovviamente questo incipit ironico vuole solo focalizzare l'attenzione su uno dei progetti più attesi di riqualificazione nel centro storico, per tanti motivi.
Dopo tempo immemore, forse siamo davvero a una svolta. Dalla Soprintendenza regionale (Mibact) è giunto l'atteso parere sulla ristrutturazione del sito, di proprietà di un privato.
I tecnici prescrivono:
gli infissi risultanti dai lavori dovranno essere tutti della stessa tipologia e materiale in legno verniciato; le porte avranno la parte inferiore in legno e non saranno completamente vetrate; saranno conservati anche i portoni laterali sulla parete Sud, previo restauro.
La pavimentazione esterna in pietra, sul lato Nord, dovrà essere conservata e integrata su tutta l'area di pertinenza con materiale lapideo simile e non dissonante; le pavimentazioni interne superstiti saranno conservate e in ogni caso integrate con materiale simile e adatto al contesto storicizzato.
Gli interventi su superfici decorate di beni architettonici e di materiali storicizzati di beni immobili di interesse culturale dovranno essere realizzati da una ditta in possesso dei requisiti previsti, ovvero da restauratore di beni culturali, con riferimento allo specifico settore di competenza a cui si riferiscono le attività di restauro.
Al di fuori dell'autorizzazione trasmessa dalla struttura molisana del Mibact, occorrerà tenere in osservanza le norme antisismiche e quelle relative al titolo 3^ del codice dei beni culturali e del paesaggio. Inoltre, la Soprintendenza richiede almeno 10 giorni prima dell'avvio dei lavori di sapere:
data di effettivo inizio e termini previsti di ultimazione;
estremi di tutte le autorizzazioni necessarie rilasciate dagli altri enti competenti;
nominativo del direttore dei lavori (un architetto); nominativo dell'impresa esecutrice, secondo i parametri di legge.
Entro 30 giorni dall'ultimazione dei lavori andrà consegnato un consuntivo scientifico che indichi in maniera puntuale i lavori eseguiti in relazione al progetto autorizzato e il cartello di cantiere dovrà riportare in maniera evidente gli estremi dell'autorizzazione.