Bando sui borghi: graduatorie e polemiche tra Comuni molisani

L'osservatorio ven 01 luglio 2022
Attualità di Claudio de Luca
3min
Tar Molise ©Web
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MOLISE. Comuni molisani finiti dinanzi ai Giudici del Tar sul bando dei borghi.

L'elenco dei progetti ammessi a finanziamento Pnrr, appena pubblicato, è stato subito contestato. Erano 310, in tutta Italia, i borghi ed i piccoli comuni destinatari dei fondi previsti dal Ministero della cultura per il Piano nazionale relativo, finanziato con i fondi del Pnrr. Il termine per presentare domanda scadeva il 15 febbraio 2022: 27 i Comuni molisani che avevano fatto pervenire, per il tramite della Regione, la propria candidatura per i 20 milioni di euro destinati dal Pnrr alla riqualificazione dei borghi.

Nell'elenco degli enti locali territoriali in gara (non c'era Larino, ma questo non è una novità), troviamo Agnone, Boiano, Capracotta, Castel del Giudice, Castel San Vincenzo, Cerro al Volturno, Civitacampomarano, Colli a Volturno, Duronia, Frosolone, Gambatesa, Guardialfiera, Limosano, Macchiagodena, Oratino, Pesche, Pietrabbondante, Roccamandolfi, Sepino, Sesto Campano, Trivento, Pescopennataro, Provvidenti, San Giovanni In Galdo, Tufara, Rocchetta a Volturno, Castellino del Biferno. I progetti riguardavano porzioni di abitato disabitate da ripopolare.

Ad esempio Agnone puntava sulla frazione rurale di Villa Canale, Bojano su Civita Superiore. Nello stilare la graduatoria occorreva tenere in conto i vari parametri previsti dal bando, tipo la valenza culturale, la presenza di un sito storico (o Unesco), quindi anche un tratturo. Dopo avere reso noto quelli delle comunità individuate dalle Regioni (linea A), a cui erano stati assegnati complessivamente poco meno di 400mila euro, il Ministero ha comunicato pure la lista degli 289 comuni minori (quelli di linea B) a cui ne andavano erogati 363mila per investimenti e per rigenerazione culturale, sociale ed economica. Ma, dopo la pubblicazione, il Ministero - guidato da Franceschini - non è finito sugli scudi. Eppure l’obiettivo del piano era creare una crescita sostenibile e di qualità da distribuire lungo tutto lo Stivale attraverso un confronto con le Regioni, l’Anci e il Comitato Borghi. “In 21 torneranno a vivere", aveva anticipato il Ministro (con consorte bonefrana), invitando le Regioni "ad individuare progetti ambiziosi per offrire nuove vocazioni a luoghi meravigliosi”.

Le Regioni dovevano scegliere un borgo all’interno del loro territorio (da finanziare con 20 milioni di euro); ciò per recuperarne il patrimonio storico-artistico e per individuarne una vocazione specifica. Ma l'esito finale ha lasciato a molti l'amaro in bocca: intere province apparivano tagliate fuori e veniva giudicata poco attendibile la trasparenza sui punteggi assegnati. Cosicché, proprio sulla distribuzione per i borghi della linea B, sì è originata la 'bagarre'. Valutazioni ritenute a macchia di leopardo, ampie fasce del territorio bypassate, manco un progetto finanziato nel Torinese e pochissimi soldi finiti alle Province metropolitane. Gli 'sfavoriti' accennavano all'assunzione di una sorta di manuale Cencelli e l'Uncem sottolineava come, nella graduatoria, non fossero stati indicati i punteggi parziali dei vari criteri di valutazione. Insomma si è aperto un fronte di contenziosi, con richieste di accesso agli atti al fine di apprestare ricorsi, pure perché ci sono stati Paesi che hanno speso fino a 10.000 euro per conferire incarichi di progettazione, rimanendo a bocca asciutta. In Molise il Comune di Castel del Giudice si è schierato, in giudizio, contro Pietrabbondante, a cui era stata conferita la palma della vittoria. Di qui il blocco dell'assegnazione delle risorse.

E così il 'MinCul' (mai acronimo si è rivelato più appropriato), il 5 maggio scorso, ha assegnato i fondi a tutti i vincitori nelle Regioni con l'unica eccezione del Molise. Poi è stata resa nota la graduatoria del bando per la Linea B, e, tra gli altri, l'ha spuntava Civitacampomarano (300 ab., un milione e 600mila euro). Insomma, il Ministero ha assegnato i fondi a tutti i vincitori con l'unica eccezione del Molise dove Larino, 'more solito', non ha fatto mossa (chissà perché!) per partecipare. Ora si vedrà come finirà questa diatriba tutta regionale. 

Claudio de Luca

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