Caro gasolio, cartelli e proteste: ma il prezzo non scende
TERMOLI. Al porto i pescatori seppur tornati in mare di certo non hanno smesso di protestare e di rimanere in stato di agitazione contro il caro gasolio e infatti hanno lasciato ai piedi della vecchia diga foranea una grande tavola di legno con questa scritta eloquente: "Avviso: ladri serbatoi a secco per il caro petrolio... Ps: non c'è trippa per gatti».
Dal caro gasolio alla sicurezza in mare, pesca sempre in primo piano nel bacino dell’Adriatico. «La pesca rimane una delle professioni più pericolose al mondo e l'incidente di lunedì scorso, dove un pescatore ha perso la vita nel rovesciamento della vongolara su cui era imbarcato, conferma questo triste primato che va assolutamente cancellato». Così si esprimono Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila Pesca, commentando l'ultimo incidente mortale in mare accaduto lunedì scorso a Falconara, nella marineria di Ancona. «Chiediamo che si faccia piena luce sull’accaduto ed esprimiamo il nostro profondo cordoglio stringendoci ai famigliari di questa ennesima vittima del lavoro.
Ma vogliamo ancora una volta riportare l'attenzione sui temi della sicurezza nel lavoro e sulla prevenzione, nel settore della pesca. In questo senso - proseguono i sindacati - chiediamo l’impegno del nostro Governo perché siano urgentemente applicate, anche in questo comparto, le norme sulla sicurezza previste dal Testo Unico 81, che dopo 14 anni ancora sono disattese, nonostante le organizzazioni sindacali abbiano più volte sottolineato ed evidenziato questa necessità. Serve un impegno chiaro da parte delle imprese e delle istituzioni per mettere in campo più prevenzione, più formazione per i lavoratori, maggiori controlli e ispezioni, e un sistema penalizzante più severo per le aziende che non rispettano le normative».