Mobili antichi a Palazzo Ducale: prima la diffida, ora la replica di Antonio Di Pardo
PETACCIATO. I 4 consiglieri di minoranza eletti lo scorso 12 giugno hanno inviato una diffida che coinvolge in prima persona il vice sindaco Tonino Di Pardo.
Se ne era parlato già in campagna elettorale, con accuse specifiche mosse dal candidato sindaco della lista Petacciato Amala, Giuseppe Franceschini, dal 5 luglio la presa di posizione è stata formalizzata con una diffida, indirizzata al primo cittadino, alla Giunta, a tutto il Consiglio e al segretario comunale. Documento che porta le firme di Giuliana Ferrara, Giuseppe Franceschini, Gianna Di Lena e Antonio Gabriele Staniscia. Un vero e proprio atto di intimazione a rimuovere i beni mobili di proprietà privata del vice sindaco esposti a loro dire all’interno di Palazzo Ducale.
«Invitiamo e diffidiamo le autorità in indirizzo, ciascuna per quanto di rispettiva competenza, a predisporre tutti gli atti e le procedure del caso necessarie alla rimozione immediata dei beni mobili di proprietà privata del vice sindaco collocati, da tempo, all’interno del “Palazzo Ducale” di Petacciato.
Pur evitando in tale sede, di commentare la gravità del fatto e dell’abuso contestato, rimarchiamo in primis la mancanza più totale di rispetto per la cosa pubblica, confusa come cosa privata, in secundis la violazione di norme imperative, sia di natura amministrativa che penale, rivolta ai pubblici amministratori nell’esercizio delle loro funzioni. Restiamo in attesa di urgente riscontro, con l’espresso avvertimento che, in difetto, decorsi sette giorni dal ricevimento della presente, ci vedremo costretti a formalizzare, presso le autorità preposte, un esposto-denuncia trattandosi di fatti penalmente rilevanti; ovviamente un atto di liberalità risolverebbe ogni questione».
Chi ha voluto, invece, commentare la vicenda è lo stesso vice sindaco Di Pardo, in questa video-intervista.