Il culto di San Basso nelle parole di "Seppantonio" e Nicola

La devozione mer 03 agosto 2022
Attualità di Dalila Catenaro
1min
Il culto di San Basso nelle parole di "Seppantonio" e Nicola ©TermoliOnLine
Il culto di San Basso nelle parole di "Seppantonio" e Nicola ©TermoliOnLine
San Basso 2022: l'attesa in mare e la festa al porto

TERMOLI. San Basso 2022: la testimonianza di due termolesi: Giuseppe Antonio De Gregorio e Nicola Cupaioli.

La devozione è sempre qualcosa che rimane nell’animo, tutti noi abbiamo dentro il nostro cuore i ricordi di quando eravamo bambini e nonostante passino gli anni, le persone non dimenticano mai gli insegnamenti ricevuti dai loro genitori. Rimangono nello strato più profondo della nostra epidermide.

Sono un esempio “Seppantonio” e “Nicolino”, che dopo tanti anni non rinunciano mai al loro appuntamento con san Basso. Nonostante quest’ultimo viva da tanti anni a Roma, ogni occasione è buona per rientrare a Termoli: non solo San Basso, ma anche San Giuseppe e tutte le feste del territorio sono un momento importante per ritrovare le sue radici, quelle radici lontane che hanno fatto parte della sua esistenza per tanti anni.


Se pensiamo a quanto le nostre famiglie influiscano sugli insegnamenti, sugli usi e sulle abitudini, che noi ci portiamo poi per sempre ed ogni momento diventa un attimo per ritrovare quello che siamo stati e che la vita ci ha fatto poi dimenticare, perché ci ha condotto per altre strade, strade diverse, magari lontane. È stato meraviglioso ascoltare la testimonianza di Seppantonio, quando ha raccontato che con i suoi genitori, in una giornata come questa, mangiava il “galluccio”, un piatto tipico e scelto proprio per l’occasione del Santo Patrono dai termolesi. Anche molto toccante il ricordo di San basso portato sulle barche a vela di una volta e non sulle imbarcazioni e sui motopescherecci come avviene oggi. Il punto di partenza era la spiaggia ad esempio, non il porto. Ma anche il ritrovo di tante famiglie -il giorno del Patrono era un po’ come il Natale e la Pasqua- l’importanza che le famiglie termolesi attribuivano al Santo era fortissima, sia come devozione, che come appartenenza ad un luogo.


Tutto questo non può far altro che regalare un pizzico di nostalgia anche a noi che non l’abbiamo vissuto in prima persona questo tempo, ma che comunque sentiamo nostri questi ricordi altrui. Dopotutto le testimonianze sono come una perla rara da custodire e nonostante il trascorrere del tempo, certe cose rimangono sempre le stesse: autentiche.

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