Due territori, una identità comune: Abruzzo e Molise in rete

SINERGIA mer 19 ottobre 2022
Attualità di Alberta Zulli
9min
Due territori, una identità comune: Abruzzo e Molise in rete ©TermoliOnLine
Due territori, una identità comune: Abruzzo e Molise in rete ©TermoliOnLine
Due territori, una identità comune: Abruzzo e Molise in rete

TERMOLI. Turismo ed enogastronomia, connubio su cui il territorio dovrebbe puntare sempre di più. Creare nuove condizioni per ritornare a crescere e a garantire un futuro migliore ai nostri territori dell’Abruzzo e del Molise.

Di questo si è parlato, a Termoli, nella sala enoteca dell’istituto alberghiero Federico di Svevia, che prende proprio il suo nome. Una tavola rotonda di livello nazionale, con gli attori protagonisti del mondo istituzionale, imprenditoriale e sindacale. Convegno a Termoli promosso da Cisl Abruzzo-Molise e dalla Federazione dell’industria agroalimentare, agricola e ambientale e la Federazione del turismo e dei servizi commerciali della Cisl.

Ha introdotto i lavori Davide Frigelli, segretario generale Fisascat Cisl Abruzzo-Molise. «Ringrazio tutti gli ospiti presenti. Siamo stati accolti con il sorriso dei ragazzi e questa è la cosa principale. Le due regioni possono davvero intraprendere un percorso di destagionalizzazione. Questi settori, della Fai e della Fisascat, possono darci un apporto importante».

È intervenuto Franco Pescara segretario generale Fai-Cisl Abruzzo-Molise «L’alimentare rappresenta il 17% degli italiani, che scelgono le vacanze proprio in base a questo settore.

La Fai Abruzzo -Molise è sempre più convinta che solo stando vicina ai lavoratori si può tornare a crescere. 

La Cisl non si fa intimorire da quello che succede nelle proprie sedi. La Cisl è sempre pronta ad accogliere e dialogare. Solo il dialogo può creare le condizioni migliori per la crescita e per un futuro migliore».

«Come Cisl siamo anche vicini ai giovani e alle donne, e per questo voglio ringraziare l’istituto che ci ospita- ha dichiarato Maria Pallotta segretaria Cisl Abruzzo-Molise con delega alle politiche del terziario e agroalimentari- Industria manifatturiera e metalmeccanica possono convivere con l’industria enogastronomica e con il turismo. L’Abruzzo e il Molise si sono classificati primi in classifica, qualche giorno fa, proprio per la gastronomia. L’Abruzzo per il pecorino e il Molise per il caciocavallo di Agnone.

Bisogna valorizzare i posti, la montagna e il mare devono essere valorizzati tutto l’anno e non soltanto nelle stagioni a loro dedicate. Bisogna valorizzare anche i siti artistici presenti sul nostro territorio. Ce ne sono tanti, ricordiamo che il Museo Paleolitico di Isernia conserva il “dentino” più antico d’Europa.  

Il New York Times, nel 2020, per l'Italia ha inserito anche l'Abruzzo e il Molise come terre incontaminate e tutte da scoprire. Bisogna lavorare tutti insieme per la realizzazione di una reale destagionalizzazione del Turismo. Possiamo creare le condizioni di sviluppo per i nostri settori». 

Il saluto istituzionale del sindaco di Termoli, Francesco Roberti ha posto l’accento sulle similitudini delle regioni Abruzzo e Molise, e sulla sinergia che deve tornare a crearsi. 

«Il tema che oggi viene dibattuto oggi è un tema interessante. Dobbiamo tornare a fare sinergia. Le future generazioni devono comprendere che oggi è fondamentale dobbiamo immaginare di fare una nuova economia, dobbiamo valorizzare tutti quegli aspetti culturali e storici che le due regioni condividono. La caratteristica che ci contraddistingue, la caratteristica che accomuna Abruzzo e Molise è la qualità del prodotto ittico. La politica deve fare tanto». 

Dopo i saluti istituzionali, si è aperta la tavola rotonda. Il primo a prendere la parola è Gianni Notaro, molisano di nascita, di Castelmauro, ora nuovo segretario generale della Cisl Abruzzo Molise. Dipendente dello stabilimento Stellantis di Termoli, il nuovo segretario generale ha maturato la sua esperienza sindacale nella Federazione dei Metalmeccanici Fim Cisl e dal 2013 ha ricoperto la carica di segretario generale aggiunto della Cisl Abruzzo Molise.

«Sono stato per 12 anni nel settore turistico alberghiero. La preparazione dei nostri giovani è la nostra sfida, quindi, dobbiamo non farli fuggire. Non ci manca nulla, bisogna avere un po’ tutti più coraggio. Facciamo crescere il lavoro, i lavoratori. C’è una sorta di modello identitario che ci appartiene. C’è un’idea di passione che ci accomuna. L’insieme della capacità ci può far fare la differenza».

Fabrizio Vincitorio, imprenditore termolese ha scelto di stare aperto 365 l’anno. Una sfida vinta e apprezzata da molti.

«La chiave dello sviluppo è proprio questo. Io sono un imprenditore della costa. Cosa diversa esserlo in montagna, perché la montagna la vivi in qualsiasi stagione. Noi sulla costa siamo un po’ penalizzati. Il turismo parte dal mare. La città di mare splende e risorge con la stagione estiva. A fine maggio o inizi di giugno. Questo è un errore madornale. A Pasqua bisognerebbe già vedere gli ombrelloni in spiaggia. Il mare va vissuto il più a lungo possibile. fino alla fine di ottobre.

Questo ti crea un indotto. il turista se non vede gli ombrelloni, mangia e se ne va. Il concessionario deve avere l’obbligo di tenere gli ombrelloni aperti il più a lungo possibile. Questa è una strada per la destagionalizzazione. Questo significa anche più lavoro. Più assunzioni. Io sono favorevole a questa direzione e creare più lavoro. Siamo qui oggi non in una scuola alberghiera ma in una scuola del turismo. Noi come datori di lavoro garantiamo un servizio. Scegliamo i ragazzi provenienti dalle scuole e diamo loro una formazione. Questo dovremmo farlo nel periodo di bassa stagione. Questo è un investimento: la formazione. Chi ha una licenza di bar, albergo deve fare ogni anno un corso di formazione, anche noi imprenditori. E anche corsi sulla sicurezza. Bisogna avere dei crediti formativi. Le ricchezze ce le abbiamo non dobbiamo inventarci nulla».

Dopo l’intervento di Fabrizio Vincitorio è stata la volta di Roberto Di Domenico, imprenditore settore agroalimentare abruzzese, il “re degli arrosticini”.

«L’azienda non le fanno le macchine. L’azienda la fanno le persone. I lavoratori. Questa è la realtà. Con me lavora il collaboratore non l’operaio. Noi dobbiamo creare la scuola del lavoro. Non mi piace chiamare operai, idraulici o allevatore. Mi piace chiamarli collaboratori, tecnico e custode del terreno. Vorrei che questo evento si chiamasse “una rete per valorizzare Abruzzo e Molise” e basta. Ce lo abbiamo 365 giorni l’anno, con il turismo, con l’agricoltura. Cosa manca a queste due regioni per creare determinate filiere. Abbiamo tutto! 

Se dobbiamo fare sinergia, dobbiamo farla bene. Vorrei aprire uno showroom per mettere in vetrina le nostre eccellenze. Spiegare alla gente cosa sono Abruzzo e Molise, cosa offrono. Questo per me è un modello da portare a compimento. Non sono il Re degli arrosticini ma sono stato il primo a farlo. Mi sono messo su un furgoncino, nel 1987 fino al 1994, e portavo gli arrosticini nei ristoranti. Un anno, un’estate molto piovosa, non si è venduto nulla. Allora mi sono inventato, ricordandomi di mia nonna, come li faceva lei e mi sono inventato la cottura in padella e al forno. Da vent’anni ormai lavoro così. Basta una semplice cosa per cambiare un po’tutto».

Dagli imprenditori agli esponenti politici delle regioni Abruzzo e Molise. Emanuele Imprudente, assessore alle Politiche Agricole della Regione Abruzzo.

«Ringrazio gli imprenditori che ci danno uno spaccato di vita reale. Con il Molise c’è una interconnessione buona. Io qui mi sento a casa. Il valore del territorio e del turismo: non esiste turismo senza agricoltura e non esiste agricoltura senza turismo. Fare turismo con una bottiglia di vino, vuol dire portare le eccellenze del territorio. Cibo sostenibile, no. Questo è un attacco al made in Italy, alle nostre eccellenze, alla dieta mediterranea. 

Bisogna prendere una posizione forte, perché è importante, perché significa lavorare su questo. Parlare di turismo a 365 giorni l’anno significa attaccarci alla nostra identità. Dobbiamo essere forti ad avere un mercato che può aggredire l’estero. Dobbiamo veramente pensare a una rete che leghi Abruzzo e Molise. Come regioni stiamo partecipando a un bando del Pnrr, per la filiera del vino. Noi siamo due regioni sostenibili. La sfida per questa tavola rotonda deve partire dalle considerazioni del mondo produttivo». 

La parola poi è passata a Vincenzo Cotugno, vice presidente e assessore al Turismo della Regione Molise

«Faccio i complimenti alla dirigente Chimisso per il lavoro che sta svolgendo con il suo istituto. Ma cosa sta facendo la regione? Fino al 2018 non c’era la delega per l’assessorato al turismo. Con il governo regionale abbiamo fatto grandi investimenti. Abbiamo messo a terra più di 100 milioni di investimenti. 8 milioni con il bando Molise è Cultura, sempre per il territorio. Oltre 20 milioni per la ricettività. Noi vogliamo fare turismo ma non abbiamo la ricettività. Abbiamo avuto 20 milioni dal Pnrr per Pietrabbondante, per la pista ciclabile su tutta la costa. 20 milioni per la ristrutturazione di quei pochi alberghi che esistono.

Siamo stati alla Bit di Milano finalmente con un brand e siamo stati al Ttg di Rimini. Ci siamo avvalsi della competenza dell’Aast di Termoli. Saremo presenti nelle grandi stazioni ferroviarie con un nostro stand regionale. Siamo stati sulle grandi reti nazionali. Abbiamo varato un programma di eventi culturali per i nostri siti archeologici. Siamo in piena attività Oltre 300 eventi verranno presentati il prossimo novembre. Devo fare un plauso a tutto l’assessorato». 

A seguire, Onofrio Rota, segretario generale Fai-Cisl nazionale.

«Noi oggi siamo in una fase di rigenerazione. Oggi l’agroalimentare rappresenta 570 miliardi del Pil. È un settore strategico del territorio. Per interpretarlo vanno messe delle condizioni. Dobbiamo fare politiche più rigenerative. L’ambiente è connesso e diventa strategico per il settore del turismo e alberghiero. Dobbiamo stare attenti a fare scelte giuste. L’Italia ha industrie a sufficienza ma dobbiamo fare i conti con il sostentamento dall’estero»

Davide Guarini, segretario generale Fisascat-Cisl nazionale ha espresso solidarietà alla Cisl di Pescara.

«La formazione per noi di Fisascat è al centro del nostro operato. La percentuale molto alta dei costi è determinata dagli operai che ci lavorano. Oggi il turista spende ed ha la possibilità di spendere, vuole avere la qualità ed è diventato molto esigente. Ci vuole passione, una propensione a lavorare nel turismo, come cameriere, come barman, come cuoco. Ci vuole una cultura e la capacità di mettersi in gioco. La storia delle risorse umane che non si trovano nel settore, non è un fenomeno che può durare rispetto alla mancanza di lavoro.

Se non abbiamo giovani, purtroppo le risorse vengono sicuramente a mancare. Non ci si inventa su questo versante. Bisogna rinnovare i contratti e pagare la gente. Il front-office lo fanno le persone e dove le persone stanno bene, la produttività è molto più alta. Siamo famosi per la nostra accoglienza ma adesso sta venendo meno. Le scuole di formazione non vanno sottovalutate ma valorizzate. Bisogna lavorare sempre più in sinergia. Le risorse ci sono ma bisogna partire dalla cultura del lavoro del settore turismo».

La conclusione della tavola rotonda è stata affidata al segretario nazionale della Cisl, Andrea Cuccello.

«Grazie per questa giornata meravigliosa. Un dibattito veramente bello e speranzoso. Siamo attratti dalla novità. Bisogna fare un ragionamento valoriale. Si devono migliorare le condizioni economiche. Non mi piace la retorica di un certo tipo di sinistra. Ho conosciuto ragazzi con contratti di lavoro a tempo determinato che si sentivano parte di un progetto. Abbiamo avuto un incontro con Fratelli d’Italia dove abbiamo affrontato questi temi. Mi sembra che ci sia la possibilità concreta di affrontare e portare avanti questi temi. Speriamo allora sul nuovo governo. Dovremmo creare delle condizioni per cui i giovani facciano esperienze lavorative, perché questa cosa non esiste più. Da ragazzi di liceo e non a 27/28 anni. Ci deve, però, essere una selezione. Per quanto riguarda la destagionalizzazione, devo dire delle cose. Per trovare, però, una stanza qui ho dovuto faticare tanto. La ricettività così non può funzionare. La qualità dell’accoglienza del servizio, devo dire che il rapporto qualità prezzo non era giusto. Qualità non ottimale e prezzo molto elevato. Rendete semplice il sistema di qualità accessibile a tutti.

Il territorio di Abruzzo e Molise, io lo definisco il Trentino del centro Italia. Voi ne avete la percezione?».

Il ringraziamento speciale da tutti i partecipanti della tavola rotonda è andato al giornalista, direttore di TermoliOnLine e moderatore dell'incontro, Emanuele Bracone e agli alunni dell'istituto per il lavoro svolto.

Alla fine del convegno sono stati omaggiati i presenti con dei doni.

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