A vent'anni dalla morte di don Rocco Sciarretta, il ricordo di chi gli ha voluto bene

LA GUIDA dom 23 ottobre 2022
Attualità di Michele Trombetta
2min
A vent'anni dalla morte di don Rocco Sciarretta, il ricordo di chi gli ha voluto bene ©TermoliOnLine
A vent'anni dalla morte di don Rocco Sciarretta, il ricordo di chi gli ha voluto bene ©TermoliOnLine

TERMOLI. Come domani, il 24 ottobre di 20 anni fa, perdemmo per quelli della mia e anche più vecchia generazione, un vero simbolo non solo perché era il Parroco del cuore di Termoli, del borgo vecchio, ma perché Don Rocco Sciarretta è stato davvero una guida per noi bambini di allora. Lui era l’immagine di una Termoli che stava cercando di uscire dal guscio e dagli stereotipi di quegli anni post bellici, del tentativo di rinascita e di una vita diversa.

Don Rocco è diventato sacerdote il 27 settembre 1936 arciprete parroco dal 29 giugno 1942 fino a domenica primo dicembre 1991. È stato cappellano della chiesa della Madonna della Vittoria ha ricevuto la nomina anche di cavaliere ed è stato fatto monsignore dal vescovo di Termoli Cosimo Francesco Ruppi e ancora dal vescovo di Termoli Domenico D'Ambrosio ha fondato l'Eca. Nella nostra città di Termoli ha sempre aiutato tanto molta gente durante la seconda Guerra mondiale è stato un apostolo di carità e di misericordia generoso verso tanta gente.

L'Eca la fondò nel dopoguerra. Il Vescovo D'Ambrosio, lo nominò PROTONOTARIO APOSTOLICO.

Chi vi scrive faceva parte di quei bambini cosiddetti scugnizzi del paese vecchio. Ecco, lui ci teneva tutti uniti e anche buoni, facendoci fare i chierichetti, servire la messa o seguire le processioni di San Basso, San Rocco con la promessa a noi molto ambita che alla fine ci portava nella sede per noi ragazzi in via Policarpo Manese e per premio un bel gelato Mottarello, quello ricoperto di cioccolato a scaglie fuori e un cuore di panna dentro. Erano tempi in cui ci si accontentava di poco.

Altro aneddoto per non farci stare buttati per le strade e dare un po' di sollievo ai genitori, ogni lunedì ci chiamava nel suo ufficio in via Duomo per farci contare i soldi delle offerte della domenica, fare i rotolini delle monete contate e poi ce le faceva portare al negozio Superette Casolino per il corso, per cambiarli con monete di carta. Quando ci portava i soldi per contarli, la prima raccomandazione era “ Guaju’ mi raccomando nen ce fregame i soldi”.

Lui sapeva benissimo che non sarebbe accaduto, e qualche monetina prendeva strade diverse, ci faceva questa raccomandazione con il sorriso sornione che aveva di suo solitamente. Naturalmente poi quando finivamo il lavoro qualche decina di lire ce le dava comunque e 10 lire allora erano soldi. Quanto bene gli volevamo a Don Rocco.

Chi vi scrive ha voluto che una figlia la battezzasse lui come quando battezzò il sottoscritto. Lo ricordiamo anche quando a fine giornata con la sua camminata caratteristica tornava a Montecastello, a casa dove l’attendeva la sorella e i nipoti, con le mani dietro la schiena. Venti anni fa ci lasciava e noi che siamo stati i suoi figli adottivi ci siamo sentiti più soli senza la sua guida spirituale e non solo, un sacerdote lungimirante e comunque moderno nel suo piccolo.

Un abbraccio a lui ovunque si trovi ora, Termoli ti ha amato da vivo e lo fa maggiormente ora che non ci sei più.

La Messa in Suffragio verrà celebrata Lunedi 24 ottobre alle ore 8.30 in Cattedrale da don Gabriele Mascilongo.

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