Botta e risposta sul progetto del "Tempio crematorio" a Larino

Ceneri dom 27 novembre 2022
Attualità di La Redazione
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Palazzo Ducale ©TermoliOnLine
Palazzo Ducale ©TermoliOnLine

LARINO. A Larino è diventato l’argomento della polemica d’autunno, quella sul progetto di forno crematorio, sollevata da parte del gruppo di opposizione del “Germoglio”, stavolta riguarda l’ipotesi progettuale di forno crematorio a Larino, sui cui esprime forti perplessità. «La Giunta (ristretta) ha approvato, con delibera n. 104 del 26 ottobre 2022, l’ampliamento del cimitero con annessa realizzazione di un tempio della cremazione accanto al cimitero comunale. In particolare, si tratta di una proposta di project financing che vede come proponente la ditta Società Di Lorenzo 10 Srl. Solleviamo forti perplessità circa l’iter seguito dalla maggioranza, senza alcuna condivisione della delicata questione con i cittadini e il resto dei consiglieri comunali (anche di minoranza). Tali scelte devono necessariamente essere dibattute per il bene della comunità; quindi, invitiamo i firmatari della delibera di giunta ad indire un incontro pubblico per illustrarci pro e contro dell’intervento».

Poi, interviene il sindaco Pino Puchetti per fare il punto della situazione sulla proposta di project financing per la realizzazione dell’ampliamento del cimitero e costruzione di un impianto di cremazione approvata con delibera di Giunta comunale n. 104 del 26.10.2022. «Al fine di fare chiarezza saranno trattati diversi aspetti in modo da rispondere alle legittime preoccupazioni della comunità. Innanzitutto, prima di approvare la proposta con delibera di giunta, l’amministrazione ha ponderato sotto ogni aspetto la decisione, con la previsione di un iter di approvazione futuro a garanzia di tutti. Primo tema valutato, quello ambientale e della salute pubblica. L’amministrazione ha fatto riferimento a diversi studi scientifici e alle valutazioni ambientali di altre strutture simili. Inoltre, per fugare dubbi in merito e avere maggiori certezze, componenti del consiglio comunale di maggioranza e minoranza hanno visitato un impianto di cremazione similare. Dalla documentazione tecnico-scientifica e dalla visita effettuata si è constatato che la tecnologia scelta e proposta è molto avanzata e abbatte gli inquinanti con calore, processi chimici e filtrazione. Nel progetto presentato, inoltre, le emissioni potenzialmente inquinanti sono considerevolmente al di sotto dei limiti, già molto restrittivi, imposti alle emissioni dalla normativa vigente. L’aspetto che più ha pesato è stato l’analisi delle emissioni reali e delle emissioni misurate su impianti simili a quello proposto, da cui risulta che per gli inquinanti (in particolare diossine e mercurio) le concentrazioni reali sono dalle 10 alle 100 volte inferiori ai limiti e in molti casi addirittura assenti. Di conseguenza l’impatto ambientale risulta molto basso, soprattutto se si considera che è prevista una sola linea e che di fatti dal piano economico finanziario si evince chiaramente che sono previste al massimo due/tre cremazioni al giorno.

Anche l’impatto sulla viabilità risulterà molto basso in considerazione sia dell’ubicazione decentrata dell’area di intervento, direttamente accessibile senza attraversare il centro urbano e sia dal numero esiguo di cremazioni stimate, e cioè due/tre al giorno. Si evidenziano alcune note di approfondimento sulla questione procedurale. Nello specifico, la delibera di giunta era necessaria per non precludersi una tale opportunità. È stata valutata e dichiarata la pubblica utilità del progetto perché non sono state rilevate criticità ambientali e per la salute pubblica e perché si è ritenuto vantaggioso per cittadini e per il Comune, in termini di servizio e in termini economici (esigenza di disponibilità di loculi, prezzi calmierati, ecc.). In merito, invece, alle contestazioni sollevate su una presunta mancanza di coinvolgimento della cittadinanza o di poca trasparenza, si segnala che occasioni di confronto e dibattito istituzionale e pubblico ci saranno e anche in momenti temporalmente ben definiti: infatti, saranno necessari almeno due passaggi in consiglio comunale. Insomma, sarà data a tutti ampia possibilità di approfondimento, conoscenza e partecipazione. Infine, vale la pena approfondire la questione del soggetto promotore privato. È evidente che la situazione economica del Comune e la complessa gestione dell’impianto non permette altra scelta se non quella di fare una gara pubblica e individuare un gestore privato. Al momento della gara poi – procedura aperta e trasparente – si potranno indicare ulteriori condizioni tassative, come dei limiti sul numero di cremazioni e i continui monitoraggi ambientali. Va inoltre evidenziato a proposito che l’impianto dovrà ottenere l’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) provinciale sulle emissioni. In merito alla collocazione dell’impianto presso il cimitero, bisogna chiarire che è stata una scelta obbligata: i crematori possono essere realizzati solo nel perimetro cimiteriale; la legge vieta ogni altra collocazione possibile.

Il proponente ha proposto la collocazione presso il cimitero di Larino anche in quanto sotto l’aspetto viario non è impattante con il centro abitato. Possiamo ritenere che molti sono i vantaggi che la realizzazione dell’intervento arrecherà al Comune e che possiamo di seguito elencare: 1) Riqualificazione dell’area a ridosso del civico cimitero; 2) Creazione di accesso carrabile alla zona cimiteriale posta sul versante Est; 3) Disponibilità di ulteriori n. 744 posti loculi, soprattutto a costi ridotti se si considera che il proponente deve realizzare tutte le opere di urbanizzazione (strada, rete, impianti, ecc.); 4) L’intervento va ad attenuare sicuramente il problema odierno di carenza di posti per la sepoltura, ma soprattutto di carenza degli spazi cimiteriali, non ampliabili all’infinito. In conclusione, la proposta dell’impianto è stata fatta sulla base di un progetto proposto da un privato, considerando che l’esigenza della cremazione è effettivamente in crescita e valutando il progetto nell’interesse dei cittadini e del Comune. Nulla di oscuro o poco trasparente. Tutto è tranquillamente verificabile. Non solo: il tutto sarà fatto con il conforto di evidenze scientifiche sull’impatto ambientale del progetto, con la previsione di un iter che sarà vincolante».

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