Contrasto al gioco d'azzardo patologico, la Casa dei Diritti in trasferta a Bologna

Diamo i numeri gio 01 dicembre 2022
Attualità di Emanuele Bracone
2min
Casa dei Diritti a Bologna con don Zappolini e padre Zanotelli ©TermoliOnLine
Casa dei Diritti a Bologna con don Zappolini e padre Zanotelli ©TermoliOnLine
Casa dei Diritti a Bologna: intervista a padre Alex Zanotelli

TERMOLI. «Mettersi in gioco?» Dieci anni di impegno, insieme, contro i rischi del gioco d'azzardo. E' il tema affrontato ieri a Bologna, nell'ambito della campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo, in una manifestazione che ha avuto anche la presenza della Casa dei Diritti delle Persone di Termoli, rappresentata da Laura Venittelli, che ne è presidente e portavoce.

Assieme a lei, c'era don Armando Zappolini, presente anche nell'incontro del 27 settembre all'istituto Majorana, nonché padre Alex Zanotelli. Ma il parterre era molto ampio, vista la partecipazione del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, del direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, e di Luciano Gualzetti, presidente della Consulta nazionale antiusura "Giovanni Paolo II", oltre allo psicologo e psicoterapeuta Mauro Croce. Una campagna a cui aderiscono decine di associazioni di rilevanza nazionale. Le stime delle somme spese per giocare si avvicinano ai 140 miliardi di euro, e manca ancora dicembre. Durissime le parole di padre Zanotelli: «La Chiesa ha tradito il Vangelo», l'argine contro la ludopatia deve essere eretto nelle comunità cristiane, perché la chiesa oggi ha il dovere centrale di scuotere la gente, affermare che giocare è peccato, e che va creata una coscienza. Sgomento nel parallelo dei 7 miliardi, cifra guadagnata dallo Stato, pari importo del costo della sanità nel nostro Paese, mentre per le mafie ormai è prima voce del fatturato. Presente anche l'ex Ministro Vannino Chiti, esponente di spicco del centrosinistra sia in Parlamento che alla guida della Toscana. 

«Non giochiamoci il futuro! La Casa dei Diritti prosegue il proprio impegno contro il gioco d’azzardo patologico, volto ad informare dei rischi che la ludopatia porta con sé, sia a livello psicologico che sanitario che economico, a prevenire la deriva individuale e familiare, ed allo stesso tempo a combattere le conseguenze, fornendo assistenza alle vittime del Gap, attraverso il numero verde nazionale». Importante l’attività sul territorio, dunque, ma altrettanto importante confrontarsi con altre esperienze simili, e scambiarsi informazioni, competenze, input. Per questo siamo stati a Bologna all’incontro Mettersi in Gioco? Organizzato nell’ambito della campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo. «La sensibilità nei confronti del Gap sta crescendo, ma il cammino da fare è ancora lungo, anche perché, in periodi di crisi come quello che stiamo attraversando, la scorciatoia del gioco d’azzardo può essere tragicamente vista come allettante – ha affermato la presidente Laura Venittelli - è fondamentale far capire alle persine che si tratta di un pericolosissimo miraggio, che, dietro a sogni dorati, nasconde la triste realtà di una rovina quasi certa per sé e per la propria famiglia. Per questo è fondamentale intervenire in maniera capillare e diffusa, con le competenze e le professionalità adeguate». «Conoscere il problema, scambiarsi esperienze, serve a crescere e a fare rete, per questo siamo a Bologna, nella consapevolezza che la ludopatia si batte innanzitutto con la conoscenza», ha concluso la Venittelli.

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