«Per salvare l'ospedale San Timoteo occorrono fondi, primari e concorsi attrattivi»

TERMOLI. Se il centrodestra è preso tra fuochi locali e nazionali, tra autonomia differenziata e braccio di ferro sulla sanità pubblico-privata, in Molise, anzi all’ospedale San Timoteo di Termoli ciò che tiene banco è la carenza dei medici e del personale sanitario.
Confortando il documento di denuncia divulgato solo poche ore fa e imperniato sul blocco delle attività e degli interventi programmati a causa dei pochissimi anestesisti presenti in corsia, la Rete della Sinistra, con la capogruppo in Consiglio comunale, Marcella Stumpo, ha animato questa mattina, alle 10.30, un presidio-conferenza stampa davanti ai cancelli del nosocomio di viale San Francesco.
Ribaditi tutti i nodi scorsoi che rendono a dire della componente Termoli Bene Comune i reparti fantasma, senza primari e con bandi deserti, poiché vengono offerti solo posti a tempo determinato e senza prospettive.
Un quadro che si aggrava sempre di più, la cui ricetta non risiede nello spalmadebiti o nella cancellazione dell’esposizione sanitaria, ma attraverso investimenti, con fondi dedicati, anche se a dire della Rete della Sinistra, l’autonomia differenziata così come disegnata dal Governo Meloni darebbe il colpo di grazia a chi è invischiato in condizioni di sofferenza, come quella molisana, dove l’uscita dal commissariamento non è la risoluzione automatica di tutti i mali. Infine, la Stumpo pone anche l’accento sull’indignazione che scaturisce dal silenzio assordante che avvolge il destino del San Timoteo.