Ancora nessuna "offerta" per 5 postazioni del 118, si riparte da capo
TERMOLI. Si avvicendano i vertici all’Asrem, ma resta ancora da dipanare l’intricata matassa della copertura delle postazioni del 118, quelle affidate alle associazioni di volontariato molisane.
Un avviso che sa di telenovela, sistematicamente rinnovato con modifiche e riaperture dei termini sin dall’inverno scorso e al centro di una disputa significativamente accesa tra le stesse componenti e l’Asrem.
Sulle puntate precedenti ripartiamo dalla delibera del 23 gennaio, con cui vennero revocati regolamento aziendale datato 5 maggio e avviso di selezione, che fu bandito subito dopo con le nuove impostazioni.
Tuttavia, erano pervenute, nei termini previsti dall’Avviso, solo 12 istanze di convenzionamento, relative a 8 delle 16 postazioni costituenti la Rete Territoriale 118 del Molise ed oggetto della procedura e, più precisamente: Campobasso (via Monte Grappa); Larino; Montenero di Bisaccia; Riccia; Santa Croce di Magliano; Termoli; Cerro a Volturno; Venafro; mentre nessuna istanza di convenzionamento era pervenuta per le postazioni di: Campobasso (via Toscana); Boiano; Castelmauro; Sant’Elia a Pianisi; Trivento; Agnone; Frosolone e Isernia.
Ulteriori 2 istanze di convenzionamento erano pervenute fuori termine.
Un nuovo bando era stato pubblicato il 16 marzo, con scadenza al 17 aprile e a seguito della riapertura dei termini, sono pervenute 4 istanze di convenzionamento e che, alla data di adozione del presente provvedimento, risultano complessivamente acquisite 16 offerte, relative a 11 delle 16 postazioni costituenti la Rete Territoriale 118 del Molise, ma nessuna istanza di convenzionamento risulta pervenuta per le postazioni di: Campobasso (via Toscana); Bojano; Trivento; Agnone e Frosolone.
Per l’Asrem, il numero di istanze pervenute non consenta di garantire la completa ed efficiente strutturazione del servizio e non può essere affidato limitatamente alle postazioni per le quali sono giunte le candidature, dovendosi di contro garantire l’uniformità dell’erogazione nonché delle condizioni di affidamento su tutto il territorio regionale e che, pertanto, è necessario procedere alla riapertura dei termini della procedura avviata, non potendosi disporre – per quanto detto – un affidamento parziale.