Giornata mondiale della Terapia Occupazionale: risorse della comunità

Buone pratiche ven 27 ottobre 2023
Attualità di La Redazione
3min
Giornata mondiale della Terapia Occupazionale: risorse della comunità ©https://www.centrogiovannipaolosecondo.org/area/terapia-occupazionale/
Giornata mondiale della Terapia Occupazionale: risorse della comunità ©https://www.centrogiovannipaolosecondo.org/area/terapia-occupazionale/

TERMOLI. Dal 27 ottobre 2010, su iniziativa della World Federation of Occupational Therapists (Wfot), si celebra ogni anno la Giornata Mondiale della Terapia Occupazionale.

Questa Giornata nasce con lo scopo di promuovere la professione globalmente e, nello specifico, nei 110 Paesi rappresentati dalla Wfot in cui ha sede un’associazione dedicata alla Terapia occupazionale.

Il tema di quest’anno, l’”Unione attraverso la comunità”, promuove il nostro ruolo nel lavorare collaborando al fine di facilitare la partecipazione e l’interazione all’interno della comunità.

L’obiettivo principale della professione è quello di migliorare il benessere globale della persona, promuovendo l’integrazione sociale e fungendo da ponte tra persona, associazioni e società nel suo insieme; in questo senso la comunità è di fondamentale importanza e influenza direttamente il funzionamento dell’individuo.

In occasione dell’assemblea generale Cotec tenutasi a Lubiana lo scorso 21 ottobre, la presidente della Wfot, Samantha Shann, ha riportato e sottolineato l’importanza della presenza di un team multidisciplinare per massimizzare la funzionalità e l’integrazione sociale dell’individuo, così come definito dalla “Rehabilitation 2030 Initiative”.

L’Associazione Italiana dei Terapisti Occupazionali (Aito) si impegna a promuovere il valore dell’Unione attraverso iniziative che hanno come cardine l’integrazione dell’individuo all’interno della comunità. Tra queste, la cooperazione nella trasformazione di Parco Schuster (Roma) in Parco Inclusivo Universale e l’organizzazione di workshop riguardanti il ritorno alla guida, il benessere sessuale, il gioco o l’inserimento lavorativo. Attività quotidiane ovvie per chi non ha limitazioni, ma mai banali per chi ha subito un trauma o ha una disabilità congenita o acquisita.

Il terapista occupazionale si adopera per permettere una vita piena, attiva e partecipata, che aumenti la consapevolezza di quelli che sono i reali bisogni riabilitativi. Una recente indagine dell’Oms ha infatti sottolineato che una persona su tre ha bisogni riabilitativi, e che questi non Il pensiero comune può essere talvolta associato all’intervento che il riabilitatore svolge in seguito la frattura di un osso o alla rottura di un legamento, ma per “bisogno riabilitativo” non si intende solo la capacità di deambulare di un individuo. Indicativa è l’espressione sorpresa quando, durante le prime sedute di valutazione, la persona con disabilità, per esempio con esiti di ictus, autismo, schizofrenia, una malattia rara o qualsiasi altro genere di patologia, si sente domandare dal terapista occupazionale: Come trascorre la giornata? Quali sono le occupazioni che vorrebbe svolgere o che gli altri si aspettano che svolga? È in grado di stirare? Fare la spesa? Prendere i mezzi pubblici? Praticare sport? Organizzare un appuntamento romantico? Quali sono i suoi valori? I suoi interessi? I suoi obiettivi? La riabilitazione non ha come fine ultimo il rientro a casa, ma il rientro nella comunità, comunità intesa come insieme di persone che condividono gli stessi comportamenti e interessi, intesa come collettività.

La salute non è soltanto un bene individuale ma soprattutto risorsa della comunità e pertanto bene universale.

È pure per questo motivo che il Terapista Occupazionale è inserito in tutte le aree patologiche individuate dall’Oms nei Pacchetti di intervento in riabilitazione. I pacchetti delineano gli interventi essenziali per la riabilitazione per 20 condizioni sanitarie con un’elevata prevalenza e alti livelli di disabilità associata in 7 aree patologiche. Il pacchetto di interventi per la riabilitazione comprende informazioni sulle esigenze della forza lavoro, sulle attrezzature e sui materiali di consumo necessari per fornire questi interventi.

Al fine di affermare ed ampliare l’importanza della Terapia Occupazionale nel mondo, è necessario implementare la evidence-based practice attraverso lo sviluppo e l’accrescimento della ricerca anche nel contesto italiano. Per questo Aito ha avviato la formazione per i soci che hanno dato la propria disponibilità a partecipare ai gruppi di ricerca associativi, di modo da permettere ai più di conoscere il metodo scientifico e applicarlo nel proprio ambiente, al fine di migliorare le competenze professionali e offrire al cittadino un servizio sempre più appropriato.

L’Associazione dà appuntamento il 27 ottobre alle 18.30 per una diretta Instagram dedicata alla giornata e invita a visitare il sito www.aito.it per essere aggiornati sulle iniziative future.

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