TERMOLI. Importante convegno nazionale a Termoli su “Ruralità e Salute Mentale”.
Il 10 Novembre 2023 dalle ore 9 alle 17,30 si terrà a Termoli il Convegno dal titolo “Ruralità e Territorialità in Salute Mentale”, presso a sala dell’Hotel Meridiano. È il primo convegno su tale argomento in Italia ed è un grande onore che il Centro di Salute Mentale di Termoli e il suo Responsabile, Alessandro Gentile sia riuscito a realizzarlo a Termoli. Oltre al Csm di Termoli, partecipano all’evento anche tutti gli altri Csm del Dipartimento di Salute Mentale della Regione Molise.
L’evento scientifico coinvolgerà relatori noti a livello nazionale e internazionale e comprenderà al proprio interno uno spazio dedicato a una delle più importanti associazioni nazionali a tutela della salute mentale, l’AIRSaM (Associazione Italiana Residenze per la Salute Mentale). Tale spazio verrà coordinato dal dr. Angelo Malinconico, fino a pochi mesi fa direttore del Dipartimento regionale salute mentale e dipendenze, in passato presidente e attualmente vice-presidente dell’AIRSaM stessa.
I lavori proseguiranno tutta la giornata con una tavola rotonda che vedrà il confronto tra diversi direttori di dipartimento del centro e sud Italia e giovani specialisti. Il convegno si propone di interrogare tutti i professionisti del settore circa le nuove prospettive digitali e psicofarmacologiche volte a migliorare l’accesso alle cure territoriali. In Italia si stima che il 67% della popolazione vive in aree di media e bassa urbanizzazione. In particolare il 24% degli italiani vivono in contesti rurali. Tale dato differisce dalla media europea dove risulta vivere in città il 75% degli abitanti.
Questa condizione spesso non è considerata dagli operatori della Salute Mentale, che spesso propongono soluzioni terapeutiche e farmacologiche destinate al fallimento perché non completamente attuabili in provincia. La necessità di elaborare nuove strategie per le aree rurali è confermata dai dati di letteratura che descrivono tassi di disturbo mentale superiori al 20% negli abitanti “non metropolitani” e percentuali di individui affetti da ideazione suicidaria severa pari a circa il 5% nelle popolazioni rurali intervistate. L’epidemiologia suggerisce che la ruralità si associa a quadri psicopatologici più gravi. I tassi di suicidio nella popolazione rurale è il doppio che nella popolazione urbana e la schizofrenia resistente è più frequente nelle aree rurali che in quelle cittadine. A tali evidenze si aggiungono le maggiori difficoltà dei servizi di salute mentale siti in zone rurali; tra le principali criticità si annoverano: le lunghe distanze e la difficile accessibilità ai luoghi di cura; la mancanza di professionisti in loco; l’indigenza; lo stigma.
Partendo da queste considerazioni, il convegno si interroga sull’importanza dei concetti di ruralità e territorialità in Salute Mentale e stimola riflessioni volte a declinare le evidenze scientifiche a percorsi di cura personalizzati e applicabili nel real world. Nelle aree rurali la prossimità dei servizi territoriali di salute mentale e delle istituzioni locali può favorire una fruttuosa collaborazione volta allo studio delle variabili socio demografiche e al controllo dei fattori di rischio. La digitalizzazione permette l’accesso a telemedicina, telepsichiatria e psicoterapia online, riducendo le distanze e rendendo possibile l’adozione di stili prescrittivi che favoriscano la collaborazione nelle terapie. Inoltre, la trasformazione digitale degli ambienti rurali potrebbe favorire il passaggio a smart villages capaci di abbattere lo stigma verso i disturbi mentali.
Un altro aspetto virtuoso, soventemente scaturito da necessità, è la capacità dei servizi di salute mentale rurali di adottare un punto di osservazione clinico meno parcellizzato e meno incline alla sub-specializzazione. Una comunità più coesa e raccolta, infatti, permette di condurre indagini anamnestiche più articolate con la conseguenza di poter valutare meglio l ‘evoluzione psicopatologica nel passaggio dall’età evolutiva a quella adulta.