Carenza di medici, il nuovo corso dell'Asrem

PROVVEDIMENTO ven 12 aprile 2024
Attualità di La Redazione
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L'ingresso del Pronto soccorso di Termoli ©Termolionline.it
L'ingresso del Pronto soccorso di Termoli ©Termolionline.it

MOLISE. Carenza del personale medico, la Direzione generale dell’Asrem ha trovato la strada giusta. 

I nuovi provvedimenti presi riguardano gli organici dei medici a 360 gradi, la nomina di responsabili delle Uoc e la riorganizzazione delle professionalità medica della emergenza-urgenza. 

In passato si sono persi troppi treni per non aver intrapreso strade possibili ma che richiedevano coraggio e questa direzione per la prima volta si sta prodigando nelle deliberazioni che riguardano gli organici dei medici a 360 gradi, dalla nomina di responsabili delle Uoc alla riorganizzazione delle professionalità medica della emergenza-urgenza. Pochi medici e troppi accessi impropri nei pronti soccorsi regionali. Infatti, secondo alcuni dati, circa il 90% degli accessi riguarda codici bianchi e verdi, che potrebbero essere curati dai vari medici di base. 

Ma in questo contesto di epidemiologia generale l'ospedale di Agnone, al momento risulta indispensabile ed insopprimibile con la necessità di amplificare h24 i reparti dei servizi, quali quello del laboratorio e della radiologia avanzata, così come le case della salute di Larino e Venafro potrebbero essere utilizzate come punti di primo intervento. 

Per come è stato necessariamente ristrutturato attualmente per il 118, a causa della continua emorragia di medici verso altri servizi, è veramente difficile garantire il soccorso di un medico entro i 20 minuti in tutti i comuni molisani.

Per salvare il 118 bisognerebbe integrare i circa 40 medici dei 96 previsti dall'organico ancora in servizio presso un dipartimento della emergenza di nuova creazione.

Una soluzione strutturale quella del passaggio alla dipendenza ancora possibile che potrebbe ridare un po' di ossigeno ad un sistema della Emergenza- Urgenza con l'integrazione dei medici del 118 in un sistema unico di triage territorio/ospedale nel tentativo anche di creare un filtro agli esorbitanti accessi impropri verso i Pronti Soccorso degli ospedali che costituiscono una vera piaga disfunzionale che si riverbera sulle lunghe file di pazienti in attesa e i conseguenti attriti con il personale in servizio .

Con il passaggio alla dipendenza si potrebbero così ottenere più medici in disponibilità e cercare di curare una delle piaghe più gravi di tutti i Pronti Soccorso che sono l'esorbitante numero di accessi impropri per patologie da codice bianco e verde che in realtà si potrebbero tranquillamente curare sul territorio.

Il 118 dovrebbe diventare, con le altre figure mediche del territorio, l'anello di congiunzione del sistema della Emergenza.

Bisognerebbe organizzare un sistema "particolare" di assistenza ai politraumi maggiori, agli eventi da ictus emorragici e ischemici, al trasporto assistito materno ed infantile Stam e Sten cioè quelle delle emergenze maggiori con il soccorso in elicottero e l'attivazione delle elisuperfici in tutti gli ospedali i centri degli ex ospedali.

«Complimenti sinceri alla Direzione Generale per il provvedimento sulla Emergenza/Pronto soccorsi che con provvedimento n. 611 del11 aprile 2024 che finalmente mette in evidenza come bisogna ricorrere a tutti i mezzi leciti per affrontare la carenza di medici ed anche per altri provvedimenti chiaramente ispirati ed illuminati che evidenziano come ci siano strade da percorrere che comunque richiedono perizia esperienza oltre che grande capacità. Un provvedimento di necessità ma che dimostra la capacità di ottenere il meglio possibile con le risorse che offre il mercato del lavoro». Dichiara l’anatomopatologo Giancarlo Totaro.

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