Giovanotti, Giovani e Giovanissimi: l'adrenalina ha colori diversi nella Carrese

La corsa mar 30 aprile 2024
Attualità di La Redazione
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Un'edizione storica della Carrese ©TermoliOnLine
Un'edizione storica della Carrese ©TermoliOnLine
La sfilata dei piccoli a San Martino in Pensilis

SAN MARTINO IN PENSILIS. La sfilata dei bambini di ieri sera ha fatto da prologo all’attesissima Carrese che oggi fermerà non solo San Martino in Pensilis, ma tutto il basso Molise, perché l’appeal della Corsa dei Carri è sempre intatto.

Si corre rispettando l’ordine di arrivo del 2023 Giovanotti, Giovani e Giovanissimi. I carri andranno a farsi benedire, da don Nicola Mattia, e scenderanno a piedi fino all’avvio del Tratturo, dove dalle 16 in poi ci si appresta alla fatidica partenza (che solitamente ritarda sempre, anche di un’ora) per percorrere gli 8 km, sotto gli occhi attenti degli steward. L’attesa per il cosiddetto “cambio” dei buoi e poi la corsa giungerà in paese, lasciando il tratturo. Ieri pomeriggio, in municipio, si è riunita la commissione Carrese 2024, che anche quest'anno all'unanimità ha espresso il parere favorevole alla disputa della corsa.

Per Nicola Vitale, Unione Carresi, «La storia la scrivono gli eventi, ogni 30 di aprile scrive la sua storia. Si ricordano persone, buoi, cavalli a me ne vengono a mente tante e allora oggi voglio ricordare Buoi straordinari che hanno fatto la storia della Corsa dei Carri, Bufariell, Fiorind, Calabrese, Diamant, Quelennell, Capitan, Bellapresenz, Povramant, Benvenuti, U Muntagnuol, Monzon, Cantanapoli e altri». Dalla vice sindaca Tiziana D’Adderio, a nome dell’intera amministrazione comunale, arriva il messaggio sull’evento che ferma il paese e non solo: «A premavere ce rennove u monne...(Cit canto Carrese) E per noi di San Martino ogni anno si rinnova questo nostro mondo, dove in questi giorni dimentichiamo tutte le brutture dei tempi bui che viviamo, ci stacchiamo dalla realtà per vivere questi nostri giorni con una pura e sana voglia di competizione che riscalda i cuori e ci riempie di orgoglio. Siamo di san Martino e siamo orgogliosi di rappresentare questi palpiti che "sentono" in egual modo chiunque si accosta a noi, alla nostra storica tradizione. 

Un ritorno alle nostre radici per riscoprire le ragioni nascoste sotto la cenere prodotta dal fuoco della modernità, da riattizzare per la costruzione di un futuro migliore. Con la nostra millenaria tradizione continuiamo a sentirci comunità, così come in questa foto del 1928, operosa, impegnata a preservare la nostra storia e, allo stesso tempo, determinata a risolvere problemi del presente e ad affrontare le sfide del futuro. Una Comunità, oggi più che mai, aperta e inclusiva, tesa ad armonizzare la propria millenaria identità, invitando i ragazzi, le giovani generazioni, continuamente spinte in avanti lungo il sentiero della vita, senza avere il tempo di controllare le orme lasciate, a voltarsi indietro, per comprendere il valore delle proprie radici. Viva San Martino».

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